Martedì 5 marzo a Modena è in programma l’incontro Terra promessa e terra sottratta. La questione israelo-palestinese. È il terzo appuntamento del ciclo Conflitti. La storia dietro le guerre di oggi. Possono partecipare anche le persone che non hanno frequentato i primi due incontri. L’appuntamento è alle ore 18:30 nella sala civica di via Viterbo 80 (è possibile accedere a partire dalle 18:00). Per partecipare, se non si ha già la prenotazione, è necessario iscriversi compilando il modulo in fondo a questo post.
La nascita della questione israelo-palestinese
Dopo la Seconda guerra mondiale la Transgiordania, il Libano e la Siria si rendono pienamente indipendenti dalla Francia e dal Regno Unito. Diversa è, invece, la situazione della Palestina, una terra sottoposta al mandato britannico, abitata da circa un milione e mezzo di arabi e da 550.000 ebrei. Questi ultimi sono in gran parte arrivati nel periodo tra i due conflitti mondiali, alcuni per realizzare le idee del sionismo e altri per fuggire dalle persecuzioni razziali.
La popolazione araba palestinese percepisce il trasferimento degli ebrei come una minaccia, anche perché le organizzazioni sioniste rilevano terre e creano insediamenti. Così, alcuni gruppi organizzano una guerriglia mediante l’attività di bande armate. Anche i sionisti più inclini alle posizioni oltranziste potenziano le organizzazioni combattenti per mettere pressione sulle autorità britanniche. Alcuni gruppi realizzano anche attacchi terroristici, invocando la creazione di uno Stato nazionale ebraico.
Nel 1947 la situazione in Palestina diventa sempre più tesa. Così, il Regno Unito decide di rinunciare al mandato e si rivolge all’ONU. Si cerca, pertanto, una soluzione di compromesso, proponendo di suddividere il territorio in due Stati (uno ebraico e l’altro arabo) e lasciando la città di Gerusalemme sotto il controllo delle Nazioni Unite. Gli Stati della Lega araba (Egitto, Iraq, Siria, Transgiordania e Arabia Saudita) rifiutano questa prospettiva, ma il 14 maggio 1948 il leader sionista David Ben Gurion proclama la nascita dello Stato d’Israele, di cui sia gli Stati Uniti sia l’URSS riconoscono immediatamente la sovranità.
L’inizio del conflitto tra Israele e Palestina
Il 15 maggio 1948 i Paesi della Lega araba inviano le proprie forze armate in Palestina. Comincia così la prima guerra arabo-israeliana, che lo Stato ebraico interpreta come un conflitto per l’indipendenza. Mentre Israele può contare anche sugli aiuti dei Paesi occidentali, i Paesi arabi sono indeboliti dalle differenze tra gli obiettivi che animano i rispettivi governi. Dopo le operazioni militari, nel 1949 Israele allarga il proprio territorio oltre i confini assegnati dalle Nazioni Unite. Altre aree di pertinenza palestinese passano invece sotto il controllo dell’Egitto e della Transgiordania, ribattezzata Giordania.
Al termine della guerra, oltre 700.000 arabi palestinesi sono costretti ad abbandonare le loro terre e cercano rifugio nei campi profughi dei Paesi vicini. Nella loro memoria la sconfitta e la perdita dei beni costituiscono la nakba (“catastrofe”); i palestinesi rimasti nei territori sotto il controllo israeliano diventano cittadini dello Stato ebraico, ma non otterranno mai condizioni di effettiva parità.
Per approfondire la lunga durata della questione israelo-palestinese, ti aspettiamo martedì 5 marzo a Modena.
Come partecipare
I posti per il ciclo di incontri sono limitati. Per partecipare, è necessario iscriversi e pagare una quota di partecipazione, da versare all’ingresso in sala. È possibile partecipare a un singolo incontro o a più di uno. Il prezzo d’ingresso a ciascun incontro è di 10€. Chi partecipa a tutti e 4 gli appuntamenti del ciclo ha diritto a uno sconto: in quel caso il prezzo totale diventa di 36€.
Qui sotto trovi il modulo per l’iscrizione al ciclo di incontri.
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