Domenica 18 febbraio 2024 (e non 11 febbraio, come inizialmente previsto) cammineremo ancora nella storia di Modena: questa volta ti racconteremo l’arrivo degli istriani, fiumani e dalmati, che nel secondo dopoguerra si trasferirono dalle loro terre e trovarono “accoglienza” in città. Vissero in condizioni particolarmente difficili, in una realtà già attanagliata dai molti problemi lasciati dalla fine del conflitto mondiale: miseria, disoccupazione, mancanza di alloggi…

Su di loro pesavano anche non pochi pregiudizi, che aggravarono una situazione già molto problematica. Come la città provò a far fronte a questa emergenza? Quali soluzioni furono trovate? Chi si impegnò nell’assistenza ai profughi? Cercheremo di rispondere a tutte queste domande e altre ancora con una passeggiata storica che, in un percorso ad anello, ci porterà anche a scoprire i luoghi che li videro più presenti in città.

Il nostro Giorno del ricordo a Modena

Quest’anno abbiamo moltiplicato le iniziative per il Giorno del ricordo (10 febbraio) a Modena e in provincia, perché crediamo che in una giornata spesso oggetto di recriminazioni, rancori e polemiche politiche, una narrazione storica a carattere scientifico può fare maggiore chiarezza sul rapporto tra i fatti e le interpretazioni, la storia e la memoria. La Repubblica italiana riconosce il 10 febbraio quale Giorno del ricordo, “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

Il discorso pubblico ha però troppo spesso fatto coincidere le difficili relazioni italo-jugoslave del dopoguerra semplicemente con le uccisioni e gli occultamenti di cadaveri nelle foibe. Nell’autunno 1943 e nell’estate 1945, in due fasi ben distinte tra loro, circa 4.000/5.000 persone di lingua e cultura italiana vennero uccise e gettate nelle cavità carsiche. Alcune vittime erano compromesse con l’occupazione fascista, altre non erano disposte ad accettare il controllo jugoslavo. La loro sorte rispecchia la difficile conclusione di una guerra totale, anche se nel senso comune non viene quasi mai ricondotta al periodo storico precedente. Le vicende storiche, che l’istituzione del Giorno del ricordo ci invita a conoscere, presentano però anche una maggiore complessità: si tratta di una vicenda geopolitica assai più estesa (la data del 10 febbraio coincide con quella del Trattato di pace di Parigi, che nel 1947 disegna gli equilibri successivi alla Seconda guerra mondiale). In questa complessità non possiamo dimenticare l’esodo di circa 250.000 italiani dalle aree slave del confine orientale, avvenuto in un’epoca di grandi migrazioni e spostamenti.

A Modena parleremo proprio dell’esodo e delle ripercussioni che ebbe in città. Perché essere profughi, di qualunque nazionalità e in qualunque tempo, ha sempre significato ritrovarsi in condizioni estremamente difficili e anche oggi, nella nostra attuale società, abbiamo probabilmente bisogno di capirne di più.

Come partecipare alla passeggiata storica

Per partecipare alla passeggiata storica con Paola Gemelli e Daniel Degli Esposti, è necessario iscriversi entro domenica 18 febbraio alle ore 12 e pagare una quota di partecipazione, da versare alla partenza: 10€ a persona5€ per ragazze e ragazzi minori di 12 annigratuito per bambine e bambini minori di 6 anni. Anche i vostri amici a quattro zampe sono i benvenuti!

Il ritrovo è fissato per domenica 18 febbraio alle ore 14:45 in piazza Dante Alighieri (nella zona dove si trova il parcheggio coperto per le biciclette). La partenza è prevista per le ore 15. L’evento dura 2 ore, comprese le soste per le narrazioni storiche.

La passeggiata è stata rinviata, rispetto alla data inizialmente prevista, a causa delle previsioni meteo di pioggia. Gli iscritti sono stati avvisati tramite i contatti forniti.

Qui sotto trovi il modulo per l’iscrizione alla passeggiata.

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