Il 1943. L’anno che cambiò l’Italia
Nel 2023 abbiamo contato 80 anni dall’estate che segnò la svolta della Seconda guerra mondiale in Italia. Per l’anniversario “tondo” dell’8 settembre 1943, siamo intervenuti in una serata a Vignola (MO), dedicata proprio alla scoperta di cosa accadde in Italia dopo l’armistizio con gli anglo-americani.
Una narrazione storica a 2 voci
Abbiamo organizzato il nostro intervento in una narrazione a due voci, alternandoci al microfono per “giocare” con i punti di vista e cercare di offrire un quadro il più possibile esaustivo delle conseguenze dell’armistizio sulle donne e sugli uomini italiani. Abbiamo così cercato di rispondere ad alcune domande secondo noi fondamentali. Ad esempio, l’8 settembre 1943 è stata davvero la “morte della patria”? Le persone hanno vissuto l’armistizio allo stesso modo in tutta la penisola? Qual è stato il ruolo delle donne in quei momenti cruciali? Si potevano evitare l’occupazione nazista e la riscossa del fascismo repubblicano? Perché quella data viene considerata una data di svolta nella storia di genere?
L’approccio è stato narrativo e il nostro intervento non è durato più di 40 minuti, ma puntava ad accompagnare il pubblico nella maturazione di uno sguardo ampio e critico sulla svolta dell’8 settembre 1943. La durata può sembrare troppo breve, eppure siamo convinti che interventi efficaci non debbano puntare a dire tutto, ma a far capire molto senza affaticare troppo.
La narrazione storica era inserita in una 2 giorni (8 e 9 settembre 2023), che ci ha quindi permesso in un primo incontro di introdurre il tema in senso generale e in quello successivo di approfondire le specificità locali. Chi ha partecipato all’intero evento perciò, ha potuto godere di uno sguardo più completo dell’8 settembre 1943 e di riflettere sulle peculiarità locali, inserendole in un quadro generale.
Per questa occasione dobbiamo ringraziare il Gruppo di Documentazione “Mezaluna – Mario Menabue” per aver promosso l’iniziativa, in collaborazione con ANPI Vignola, Università popolare Natalia Ginzburg Vignola e associazione Dentro ai libri, nonché il Comune di Vignola che l’ha sostenuta.
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