Sono ormai passati due mesi dalla presentazione ufficiale del mio ultimo libro, Lottare per scegliere. Antifascismo, Resistenza e ricostruzione a Spilamberto. Sembra ieri, ma era il 19 aprile, giusto in tempo per le celebrazioni della Liberazione. In quella serata, nella cornice dello Spazio Eventi Liliano Famigli, ho raccontato storie di Resistenza in una conferenza-spettacolo con letture di Roberta Righi.
Un inizio del genere mi ha fatto crescere il desiderio di raccontare le vicende del Novecento spilambertese anche ad altri tipi di pubblico. La prima occasione si è presentata pochi giorni dopo grazie al Circolo Gramsci Giovani. Il 25 aprile Lottare per scegliere è salito sul palco del Festival Resistenti: Giovanni Galli e Davide Anceschi hanno restituito voce ai protagonisti del Novecento, accompagnando il mio racconto sulle storie della Resistenza nella valle del Panaro.
Poi, visto che “non c’è due senza tre”, l’ANPI di Spilamberto mi ha chiesto di pensare a un trekking con narrazione storica. Una richiesta perfetta, visto che insieme a Paola Gemelli ho maturato una certa esperienza in questo campo: lo scorso aprile abbiamo anche tenuto una lezione al Master di secondo livello in Public History dell’Università di Modena e Reggio Emilia. L’occasione, e che occasione, è arrivata con la 148^ edizione della Fiera di San Giovanni.
Storie di Resistenza in un trekking a Spilamberto
Nella primavera del 1944 l’alta pianura modenese è un territorio inquieto. La leva della Repubblica sociale italiana costringe una generazione a una scelta senza domani: meglio combattere insieme ai fascisti per sostenere il progetto della Germania nazista o nascondersi? Qualcuno sceglie la prima strada, altri imboccano la seconda. A Spilamberto questi ultimi sono in tanti. Divenuti clandestini loro malgrado, non possono più restare a casa. Cosa si può fare, in momenti come quelli, se non cercare compagni di (mala)sorte con cui partire?
Il 23 o il 24 aprile arrivò a Corticella Gelindo Manni detto Gela, operaio comunista di Spilamberto, impegnato nel lavoro militare. Ci diede l’ordine di partire per la montagna e ci mandò a casa della famiglia contadina Debbi, in via Montanara, dove avremmo dovuto incontrare come guida l’operaio Alberto Bonetti detto Còco di Spilamberto, ma non lo trovammo e tornammo indietro.
Aspettammo ancora qualche giorno quando una sera arrivò Manni accompagnato da due giovani pure di Spilamberto: Benito Bonetti e Armo Calanchi e da Guido Bignami. Io mandai a chiamare un altro giovane, un certo Giancarlo Bazzani, detto Gianii con il quale da tempo parlavamo di andare nei partigiani e partimmo verso il 10/11 maggio. Andammo in fondo al torrente Guerro ove ci trovammo in 45. Ci armarono tutti (le armi furono portate dalla vicina casa dei contadini Rimundòun, dove erano state precedentemente nascoste), e partimmo con alla testa Iris Malagoli.
(Autobiografia partigiana di Ivo Casalgrandi)
Bastano queste poche righe per capire che a Spilamberto le storie di Resistenza pervadono tutto il territorio. Se tante volte è difficile definire l’itinerario di un trekking per carenza di luoghi, in questo caso il problema è quello opposto. Ce ne sono addirittura troppi, per essere in un Comune che nel 1943-1945 aveva poco più di 7.000 abitanti.
Appuntamento sabato 23 giugno alle 16
Ormai ci siamo! L’imminente solstizio a Spilamberto manda un messaggio molto chiaro: è tempo di prepararsi per la Fiera di San Giovanni. E anch’io sono pronto. Vi aspetto sabato 23 giugno insieme alla locale sezione ANPI e al comitato Unione Resiste per il trekking Storie di diritti… in cammino.
La partenza è prevista per le ore 16. Il percorso, dalla durata di 2 ore, si concluderà nel centro storico di Spilamberto. Al termine del trekking sarà possibile acquistare copie autografate di Lottare per scegliere.
Aspettando il 23 giugno, qui sotto puoi vedere alcune foto della presentazione ufficiale e della narrazione storica al Festival Resistenti!
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