Sabato 18 marzo alle ore 16 partiremo per un viaggio nella Modena degli anni Cinquanta. In cinque tappe racconteremo gli eventi che portarono la città a superare la crisi industriale culminata nei fatti del 9 gennaio 1950, costruendo le basi del “modello emiliano”. Le lotte delle donne e degli uomini generarono occupazione e migliori condizioni di lavoro. Nel tempo, la nascita di servizi, come gli asili nido, favorì il percorso verso una maggiore parità di genere.

Dopo il 9 gennaio 1950: una piccola anteprima

Nel Secondo dopoguerra la gran parte della società modenese, condizionata dalla morale cattolica e strutturata secondo un modello patriarcale, si augura un ritorno all’ordine per le donne mobilitate dal conflitto: con una disoccupazione così grave, le modenesi dovrebbero cedere agli uomini i posti di lavoro nelle fabbriche e tornare ai loro focolari. Di ben altra idea sono le donne, ex partigiane o comunque di idee progressiste, che invece puntano ad emanciparsi proprio attraverso il lavoro e che reclamano parità salariale e servizi come gli asili nido. Lottare per il lavoro al femminile significa infatti anche riuscire a conciliare lavoro e maternità, ma la legge 860 del 1950 conosce un’applicazione ridotta e anche le fabbriche della Crocetta non sfuggono a questo problema. Le lotte degli anni Cinquanta troveranno parziale soluzione solo negli anni Sessanta, con la nascita dei primi nidi comunali.

Gli anni Cinquanta a Modena iniziano in modo problematico anche perché le industrie siderurgiche e meccaniche vivono una fase di crisi e ristrutturazione. Essendo cresciute sotto il fascismo, in un regime di mercato protetto e di sostanziale assenza del sindacato rivendicativo, non riescono a reggere la concorrenza e non tollerano il conflitto sociale. Quando i governi centristi restituiscono potere e controllo alla vecchia classe dirigente, gli imprenditori modenesi riducono gli organici per contenere i costi del lavoro: la Maserati, controllata da Adolfo Orsi, è una delle aziende in cui si verificano diversi licenziamenti. I lavoratori si riorganizzano in vari modi: alcuni cercano un altro impiego, mentre gli iscritti al sindacato e i militanti politici delle Sinistre formano cooperative o si mettono in proprio nei villaggi artigiani.

Questi e molti altri saranno gli argomenti che tratteremo durante il nostro trekking. Hai voglia di venire con noi e vuoi più informazioni? Continua a leggere.

Come partecipare al trekking urbano: tutte le informazioni

Non abbiamo neanche fatto in tempo ad annunciartelo tramite il nostro blog: il trekking Dopo il 9 gennaio 1950, promosso dal Comune di Modena nell’ambito della rassegna Gli anni Cinquanta: il lavoro, la lotta, ha già fatto il pieno. Nei prossimi giorni, chi si è iscritto riceverà un promemoria. Per chi volesse tentare comunque l’iscrizione, nel caso dovessero liberarsi dei posti, ricordiamo che per informazioni e prenotazioni occorre contattare la biblioteca Crocetta, all’indirizzo e-mail biblioteca.crocetta@comune.modena.it oppure al numero di telefono 059.2033606 negli orari: da lunedì a sabato 15-19; giovedì e sabato 9-12.30. Il trekking è inserito in un calendario di eventi curato dalla Biblioteca Crocetta e dal Comune di Modena in collaborazione con alcune associazioni locali. La partecipazione è gratuita.

La partenza è prevista per sabato 18 marzo alle ore 16 dalla biblioteca Crocetta in largo Pucci 33 a Modena. Il trekking avrà una durata di 1 ora e 50 circa.

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