2 giugno 1946: da Modena a Roma

Oggi festeggiamo la Repubblica che le italiane e gli italiani scelsero con il referendum del 2 giugno 1946. Il risultato di quel voto non era scontato. La monarchia dei Savoia aveva fatto di tutto per migliorare la propria immagine. Vittorio Emanuele III aveva infatti abdicato in favore del figlio Umberto II, con l’auspicio di ripulire la casa regnante dalle scorie del sostegno al regime fascista. La causa monarchica era sostenuta anche da parecchi uomini delle classi dirigenti. Molti di coloro che avevano occupato posizioni privilegiate temevano che la Repubblica aprisse la strada a uno sconvolgimento rivoluzionario.

Tra le classi popolari, indebolite dalle politiche fasciste e impoverite dalla guerra, tante persone speravano invece di cambiare le cose. Nel modenese, come nelle altre province dell’Emilia e della Romagna, il successo della Resistenza apriva la speranza di porre fine alle ingiustizie e alle disuguaglianze sociali. In quest’ottica il voto per la Repubblica rappresentava una tappa lungo il percorso che avrebbe portato alla costruzione di una democrazia compiuta.

Queste premesse sono fondamentali per inquadrare una giornata decisiva per la storia italiana. Per capire più a fondo il senso di quel 2 giugno 1946, abbiamo bisogno di entrare ancora più nel vivo della scelta compiuta dalle italiane e dagli italiani di allora. Quale atmosfera si respirava nelle settimane che precedettero il referendum? Con quali argomenti si parteggiava per la Repubblica o per la Monarchia? Perché Modena riuscì a ritagliarsi uno spazio nelle cronache nazionali? Quali furono i risultati delle elezioni nel modenese?

Abbiamo cercato di rispondere alle domande precedenti in questo breve video, ricco di immagini dell’epoca: fotografie storiche, volantini della campagna elettorale, prime pagine dei giornali e tanto altro ancora.

Buona visione!