La narrativa storica è un genere che ci appassiona molto. Se ben fatta, pensiamo possa avvicinare il pubblico non specialista ai temi storici, senza annoiarlo e garantendo un maggior coinvolgimento rispetto alla saggistica. Da parte nostra, quando leggiamo narrativa storica, non smettiamo i panni degli specialisti di storia e la osserviamo anche con un occhio critico. Ecco perché ci sentiamo di consigliarti una scelta di cinque libri che abbiamo letto e “testato”. Speriamo così anche di indirizzare il pubblico a letture valide, come abbiamo spiegato anche in questo post, dove ci siamo permessi di consigliare qualche libro scritto da noi.

Proprio perché consigliamo solo libri che abbiamo letto e non abbiamo letto entrambi tutto, di seguito troverai per ogni titolo la firma di uno dei due. Così saprai anche con chi lamentarti se per caso seguirai il consiglio e il libro non dovesse piacerti! 😉 Cliccando sui link, potrai acquistare i libri online.

M. Il figlio del secolo di Antonio Scurati

«Fatti e personaggi di questo romanzo documentario non sono frutto della fantasia dell’autore. Al contrario, ogni singolo accadimento, personaggio, dialogo o discorso qui narrato è storicamente documentato e/o autorevolmente testimoniato da più di una fonte. Detto ciò, resta pur vero che la storia è un’invenzione cui la realtà arreca i propri materiali. Non arbitraria, però».

narrativa storica: M Il figlio del secolo di Antonio ScuratiQuando ho aperto per la prima volta M. Il figlio del secolo, Antonio Scurati mi ha accolto con queste parole. Sono rimasto colpito dalla loro potenza e, sapendo quanto sia faticoso portare avanti con serietà una ricerca storica, mi sono chiesto se potessero corrispondere a verità. Sono entrato nel libro con titubanza e perplessità, ma l’autore mi ha conquistato pagina dopo pagina.

Il libro è davvero un romanzo documentario, che ti immerge nel primo dopoguerra italiano, lasciandoti la sensazione che la storia si stia facendo proprio in quel momento. Mentre segui le vicende di Mussolini e di tanti altri protagonisti dell’epoca, ti rendi conto che sarebbe bastato poco per cambiare il corso degli eventi. Capisci, insomma, quanto quel periodo sia stato incerto e sfaccettato.

Scurati non ha paura della complessità e la restituisce in modo diverso da quello della saggistica tradizionale. Usa infatti gli strumenti della narrativa storica, invitandoti a correre verso la pagina successiva, ma propone anche estratti da articoli di giornale e documenti dell’epoca, inserendoli alla fine dei capitoli.

Il romanzo riesce anche a estrarre alcune risposte di senso, che parlano al presente, distillandole dalle vicende dei personaggi. Si leggono in controluce la disperazione degli “ultimi” e le paure dei “penultimi”, le speranze di chi vuole cambiare le cose dal basso e i rancori della classe media decaduta, i giochi della politica e le spinte affaristiche.

Avendo letto parecchi saggi sull’Italia del primo dopoguerra, mi sento di dire che, storicamente parlando, M. Il figlio del secolo si merita il massimo rispetto. Un libro del genere fa comodo anche agli storici di professione, poiché attira e incuriosisce il pubblico, mettendolo nelle condizioni di interessarsi alle loro ricerche.

Non vedo quindi l’ora di procurarmi il secondo volume della trilogia di Antonio Scurati: M. L’uomo della provvidenza, uscito recentemente. Procedendo lungo il solco tracciato dal primo, sono sicuro che anche questo esempio di narrativa storica non mi deluderà!

Daniel

La casa sull’argine di Daniela Raimondi

Narrativa storica: La casa sull'argine di Daniela RaimondiLa prima volta che ho preso in mano questo libro è stato a casa di mia madre. La casa sull’argine era appoggiato sul suo divano e il segnalibro parlava di uno stadio di lettura già piuttosto avanzato. La parola “argine” ha attratto subito la mia attenzione. Dev’essere perché sono nata a 1 km dal Po, anzi dall’argine di Po, nella stessa casa dove anche mia madre è nata. Insomma, questo libro sembrava parlare di noi. Pochi giorni e me lo sono portata a casa mia. Ho letto le ultime pagine all’una di notte di un sabato di lockdown parziale.

Il romanzo è coinvolgente, ricco di colpi di scena, mai noioso. Insomma, funziona. Daniela Raimondi ci racconta 2 secoli di storia della famiglia Casadio, dall’Ottocento fin quasi ai giorni nostri. La gran parte della storia ruota attorno alla casa sull’argine e l’argine è proprio quello di Po, a Stellata, all’incrocio tra Emilia, Veneto e Lombardia. È una storia famigliare che mi ha ricordato subito La casa degli spiriti di Isabel Allende, anche perché è trapuntato di magia: nella famiglia Casadio c’è chi parla con i morti e chi prevede il futuro.

Il romanzo, tuttavia, è inserito in una cornice storica e i grandi eventi della storia italiana – dal Risorgimento alle guerre mondiali, fino agli anni di piombo – fanno capolino qua e là, in più di un’occasione intrecciandosi con la vita dei personaggi. Non c’è solo la grande Storia fatta di eventi, però. Percorrono il romanzo anche i cambiamenti così come le continuità della mentalità.

Forse La casa sull’argine non è esattamente un romanzo storico come certi classici che conosciamo dagli studi scolastici. L’arco temporale è molto ampio. Ma dipende anche da cosa intendiamo per “storia”, cosa della storia ci interessa. È una storia famigliare, nella quale spiccano in particolare alcuni personaggi femminili (o, almeno, a me sono rimasti più impressi) e che si fa leggere di corsa. L’albero genealogico alla fine del libro permette di non perdere la bussola.

Paola

Pane nero di Miriam Mafai

narrativa storica: Pane nero di Miriam MafaiIn Pane nero, pubblicato nel 1987, la giornalista Miriam Mafai intreccia le storie di donne tra loro molto diverse, accomunate dall’esperienza della Seconda guerra mondiale. Ne esce un grande racconto corale e un prezioso spaccato di vita quotidiana che ci avvicina alla storia da un punto di vista a lungo trascurato dagli storici.

Il pane nero del titolo si riferisce alle restrizioni alimentari subite dalla popolazione italiana tra la fine degli anni Trenta e la Seconda guerra mondiale. L’autrice racconta, attraverso le storie di vita, i problemi del razionamento, il mercato nero, la fame e i tanti modi con cui le donne si ingegnarono per sopravvivere. E ancora i bombardamenti, le preoccupazioni, le scelte, la presa in carico della sopravvivenza propria e altrui. Sono 5 anni tragici, ma sono anche un’occasione per uscire da un ruolo, per fare un passo avanti, per prendere coscienza delle proprie possibilità.

Quando questo periodo stra-ordinario finisce, tutto pare tornare alla normalità, ma nel lungo periodo non sarà così. Nel tempo le esperienze vissute finiranno per dare i loro frutti. Sarà magari una figlia o una nipote a portare a compimento certi percorsi. Le radici però sono lì, nelle storie così bene raccontate in Pane nero.

Lo stile dell’autrice è particolarmente piacevole e immediato, mai didascalico. Qui la storia non viene mai spiegata, ma fatta vivere. Più che un romanzo, il testo è un saggio, ma con tutta la piacevolezza della narrativa storica. Le storie raccontate sono tutte vere.

Paola e Daniel

Figlie dell’epoca di Roberta Biagiarelli

Narrativa storica: figlie dell'epocaSe in questo periodo non possiamo andare a teatro, possiamo però leggere testi teatrali, come Figlie dell’epoca di Roberta Biagiarelli. A dire il vero, questo libro è molto di più: insieme al testo del monologo teatrale di Roberta Biagiarelli, troverai anche le fotografie di Luigi Ottani e contributi di Laura Palmieri, Simona Gonella (dramaturg), della storica Bruna Bianchi, di Raffaella Podreider (nipote di Rosa Genoni), di Gemma Bigi (advisor) e di Lidia Menapace. Come si vede, a Biagiarelli non sono mancate le consulenze storiche e il risultato si vede: il testo è documentato e preciso e, come dovrebbe fare ogni ricostruzione storica ben fatta, è una chiave che l’autrice mette nelle nostre mani per leggere il presente.

Nella storia, Biagiarelli mette prima di tutto sé stessa: il suo viaggio a 100 anni dall’attentato di Sarajevo diventa un viaggio nel tempo dal primo conflitto mondiale alla guerra nei Balcani, fino al nostro presente. Quasi a ricordare che viviamo tutti nel flusso della storia e che, se tutti noi siamo figli della nostra epoca, siamo però anche responsabili delle nostre azioni nel presente e quindi del nostro futuro e di quello degli altri.

Leggere questo testo, potrà permetterti di conoscere una storia poco nota. O conosci già Rosa Genoni, Paolina Schiff, Jane Addams, Aletta Jacobs, Margherita Kaiser Parodi, Meliha Varesanovic? Penso che questo libro sia anche uno stimolo a interrogarsi sul senso del pacifismo, a partire dagli sforzi delle donne che, in piena Prima guerra mondiale e provenendo da vari paesi, si incontrarono all’Aja e si impegnarono per tenere viva un rete pacifica tra le nazioni. Era il 1915 e il nazionalismo, mascherato da “guerra difensiva”, stava mandando a morire circa 10 milioni di persone. Le italiane non avevano il diritto di voto e la violenza sui loro corpi era solo una questione d’onore in tempo di pace, un’arma in tempo di guerra. Eppure sostenevano il peso della famiglia, scrivevano lettere agli uomini al fronte, smistavano la corrispondenza, cucivano vestiti e raccoglievano cibo, inviavano aiuti, partivano come crocerossine e, come Rosa Genoni, incontravano capi di Stato per dire che era ora di sedersi e trattare la pace.

Figlie dell’epoca mette una gran voglia di fare, anche oltre quelli che probabilmente siamo abituati a pensare che siano i nostri limiti.

Paola

1984 di George Orwell

«Non credo che il tipo di società che descrivo arriverà per forza, ma sono convinto (fermo restando che il libro è una satira) che qualcosa che gli assomigli potrebbe arrivare. Credo anche che le idee totalitarie abbiano messo radice ovunque nelle menti degli intellettuali e ho provato a portare quelle idee fino alle loro logiche conclusioni».

George OrwellCosì dice lo scrittore britannico Eric Arthur Blair, noto in tutto il mondo con lo pseudonimo di George Orwell, per rendere conto del suo capolavoro, 1984. Oggi questo romanzo distopico, completato nel 1948 e pubblicato nel 1949, è ormai un classico e sembra senza tempo. Nasce, però, all’inizio della guerra fredda e il suo artefice ha vissuto sulla propria pelle molti traumi del Novecento.

Da socialista rivoluzionario, Orwell partecipa alla guerra civile spagnola contro i franchisti, ma subisce gli effetti dell’intervento sovietico contro gli anarchici e i dissidenti della sinistra. Matura, così, un forte antistalinismo, che lo spinge a denunciare la perversione del sistema totalitario sovietico, senza mai rinunciare ai propri valori. Dopo il 1945, l’autore teme l’avvento di un’epoca in cui le tensioni della guerra fredda facciano crescere le tentazioni totalitarie.

Nella Londra di 1984, il protagonista Winston Smith è un funzionario del Ministero della Verità nel regime dell’Oceania, una superpotenza impegnata in continui conflitti con le rivali Eurasia ed Estasia. Winston è controllato costantemente dalla Polizia del Pensiero, ma diventa un dissidente e si trova a fare i conti con le repressioni del regime.

Il potere è impersonato dal Grande Fratello, che impone l’utilizzo di una “neolingua” per cancellare tutte le parole del dissenso. Il suo modo di incarnare l’autorità trova una sintesi efficace in questa frase:

«Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato».

La distopia di Orwell è quindi il frutto di un’epoca storica in cui l’Occidente si sentiva minacciato dalla possibilità di nuovi sistemi totalitari. Come ogni classico, però, 1984 sa parlare anche a noi, invitandoci a mantenere sempre vivo lo spirito critico.

Daniel

La narrativa storica: una passione da condividere

Come hai potuto vedere in questo post, noi amiamo i classici, ma ci piace anche sperimentare le novità. In queste settimane di semi-lockdown, abbiamo approfittato delle chiusure per recuperare letture arretrate e adesso non vogliamo perdere questo ritmo! Anche tu apprezzi la narrativa storica? Quali sono i tuoi libri preferiti di questo genere? Hai già letto quelli che abbiamo segnalato? Cosa ne pensi? Se vuoi, puoi inserire un commento qui sotto.

Conosci la nostra Newsletter?

Per restare aggiornati su tutte le iniziative e pubblicazioni, ma anche per ricevere le nostre storie al minuto, è possibile iscriversi alla nostra Newsletter settimanale, in questa pagina.

Spargi la voce!

Conosci una persona interessata? Invia questo contenuto!