Il Giorno della Memoria è un invito a far riemergere dal silenzio le vicende di persone che hanno vissuto la multiforme esperienza dei campi di concentramento. Anche quest’anno riporteremo alla luce nuove storie di deportazioni da Valsamoggia, proseguendo il lavoro avviato tra il 2022 e il 2023. Doriano Depietri, segretario della sezione ANPI di Bazzano, ha scovato nuovi nomi e rinvenuto documenti inediti. Questo lavoro ha permesso di individuare 347 persone di Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savigno, catturate e deportate nel corso della Seconda guerra mondiale.

Daniel Degli Esposti ha raccolto questi stimoli, aprendo nuove piste di ricerca, ed è pronto a trasformare tutto in una serata di racconti. L’appuntamento con l’iniziativa Corpi per il Reich. Dalla valle del Samoggia alla Germania nazista è fissato per martedì 30 gennaio alle 20:30 presso la Rocca dei Bentivoglio. L’evento sarà l’occasione per scoprire storie di deportati politici, internati militari e perseguitati per motivi razziali.

L’ingresso è gratuito e non è necessaria la prenotazione. L’iniziativa è organizzata da ANPI Bazzano, Comune di Valsamoggia e Fondazione Rocca dei Bentivoglio.

Deportazioni da Valsamoggia: una piccola anteprima

Le deportazioni da Valsamoggia coinvolsero con modalità differenti parecchie categorie di persone: gli ebrei italiani (vittime dell’odio razziale), i perseguitati politici (colpiti per la loro opposizione al fascismo), i soldati e gli ufficiali catturati dopo l’8 settembre 1943, ma anche diversi giovani in età da lavoro, catturati e condotti nelle fabbriche militarizzate.

I numeri più alti di individui catturati si registrarono tra i militari residenti nei cinque municipi dell’attuale territorio comunale. Furono rilevanti anche i casi di giovani arrestati perché coinvolti nella Resistenza. Dopo una prima fase di detenzione in carcere, molti di loro furono trasferiti nel complesso dei campi di Mauthausen, dove subirono le conseguenze di un internamento durissimo. Anche per questo motivo la percentuale dei morti tra i deportati partigiani, considerati “prigionieri politici”, è più alta rispetto a quella riscontrata tra gli internati militari.

Le vicende narrate nel corso della serata consentiranno di scoprire aspetti poco conosciuti della vita nei campi nazisti e fascisti. Raccontare le vicende individuali dei deportati sarà, infine, un modo per osservare da vicino le molteplici difficoltà affrontate dai sopravvissuti nel corso del ritorno a casa.

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