Sta per cominciare il nuovo anno accademico dell’Università Popolare Sassolese e mi attende una nuova sfida da docente! Il programma del primo semestre comprende infatti un mio corso di 5 lezioni sulla storia del terrorismo tra la fine dell’Ottocento e il presente.

Ho deciso di intitolarlo La forza della paura. Storia del terrorismo tra la fine dell’Ottocento e il XXI secolo. Farò infatti emergere le diverse modalità con cui gli Stati hanno dominato “dall’alto”, servendosi del terrore. Mi concentrerò inoltre sulle strategie con cui vari gruppi lo hanno utilizzato come strumento per condizionare gli eventi.

L’Università Popolare Sassolese nasce per favorire la diffusione culturale e la formazione permanente di giovani e adulti. Si rivolge a un ampio pubblico, con proposte tematiche differenti che concorrano a potenziare il dialogo e l’incontro interpersonale e intergenerazionale. Gli argomenti proposti intendono stimolare interesse e curiosità tra i cittadini, che, con idee e suggerimenti, potranno dare un valore aggiunto al progetto.

Le lezioni, dalla durata di 1 ora e 30 minuti, si terranno a Sassuolo presso l’IIS Elsa Morante in via Selmi 19. Il primo appuntamento è fissato per mercoledì 30 ottobre alle ore 20:30. I successivi si terranno invece mercoledì 6 novembre, mercoledì 13 novembre, mercoledì 27 novembre e mercoledì 4 dicembre.

Per partecipare ai corsi è richiesta l’iscrizione ed è obbligatoria la tessera dell’AUSER (13€). Il costo complessivo per le 5 lezioni è di 33€ più la tessera.

Per informazioni e iscrizioni, contattare Laura Bizzarri:

  • cellulare: 331 1365812;
  • e-mail: unipopsassolese@ausermodena.it.

Se vuoi saperne di più sul mio corso sulla storia del terrorismo, ecco qui una presentazione più articolata.

Storia del terrorismo tra la fine dell’Ottocento e il XXI secolo

Il terrorismo caratterizza le esperienze umane del XX secolo e il mondo del Terzo millennio. Il Novecento inizia infatti con l’attentato di Gaetano Bresci a Umberto I ed è segnato ciò che accade a Sarajevo il 28 giugno 1914. Quando lo studente serbo-bosniaco uccide l’arciduca dell’Impero austro-ungarico e sua moglie, si innesca un effetto-domino che porta gli imperialismi e i nazionalismi d’Europa a cozzare nella Grande Guerra.

L'attentato di Sarajevo in un'illustrazione di Achille Beltrame per la Domenica del Corriere - didattica storia del terrorismo

L’attentato di Sarajevo in un’illustrazione di Achille Beltrame per la Domenica del Corriere

I 52 mesi del primo conflitto mondiale abituano i popoli all’uso di una violenza brutale nei confronti del “nemico”, dipinto dalla propaganda come un essere inferiore e abominevole. Le classi dirigenti maturano così la consapevolezza di poter utilizzare la paura come strumento di controllo nei confronti del popolo.

Negli anni Venti e Trenta i sistemi totalitari si servono del terrore per affermare ovunque il proprio potere. I movimenti di resistenza vedono la luce soltanto nel secondo conflitto mondiale e si oppongono ai fascismi nell’unico modo possibile per chi è costretto ad agire in clandestinità, ovvero con sabotaggi, attentati e forme di guerriglia.

Dagli «anni di piombo» alle prospettive del presente

Anche gli «anni di piombo» mostrano la contrapposizione latente fra uno Stato pronto a seguire le richieste dei moderati, inclini a controllare la democrazia con la «strategia della tensione», e le diverse frange rivoluzionarie. Lo stragismo di matrice neo-fascista e gli attentati compiuti dalle Brigate Rosse sono troppo spesso confusi e sovrapposti nell’immaginario collettivo degli italiani.

Storia del terrorismo in Italia. Milano, piazza Fontana. L'interno della sede della Banca nazionale dell'Agricoltura dopo l'esplosione della bomba il 12 dicembre 1969

Milano, piazza Fontana. L’interno della sede della Banca nazionale dell’Agricoltura dopo l’esplosione della bomba il 12 dicembre 1969

Ancora più difficile è superare lo stereotipo dello «scontro di civiltà» fra Occidente e islam. Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 Al-Qaeda e poi l’ISIS sono diventati gli spauracchi delle masse statunitensi ed europee. Ad alcuni colpi terribili nei centri del Vecchio continente (Londra, Madrid, Parigi, Nizza, Bruxelles) si aggiunge uno stillicidio di azioni compiute nei veri teatri della violenza globale (Medio Oriente e Corno d’Africa su tutti), sul quale i riflettori dei media restano spenti.

Mettere in luce le contraddizioni della retorica sullo scontro di civiltà è fondamentale non soltanto per la salvaguardia dell’etica intellettuale, ma soprattutto per la formazione di relazioni internazionali più pacifiche, solidali e costruttive.

Conoscere meglio storicamente il fenomeno terroristico attraverso il Novecento può aiutare i cittadini a sviluppare un pensiero critico per valutare più consapevolmente i problemi dell’Oggi.

Storia del terrorismo in Italia: 9 maggio 1978: il corpo di Aldo Moro nel bagagliaio della Renault 4 in via Michelangelo Caetani

9 maggio 1978: il corpo di Aldo Moro nel bagagliaio della Renault 4 in via Michelangelo Caetani.

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