“Chi di voi ha già 18 anni? Chi di voi voterà/ha votato?”: ho cominciato ogni incontro con questa domanda. Dall’altra parte studenti e studentesse di Reggio Emilia coinvolti nel progetto didattico #cittadine! Alla conquista del voto che il progetto Leggere per ballare ha portato quest’anno anche nella città natale di Nilde Iotti. Tra febbraio e marzo, ho incontrato circa 300 giovani, distribuiti in 13 classi di scuole secondarie di secondo grado tra Reggio Emilia e Scandiano.
Insieme abbiamo fatto un percorso di avvicinamento alla visione dello spettacolo di danza #cittadine!, andato in scena per le scuole nella mattinata del 10 marzo con la sapiente regia di Arturo Cannistrà. Altre rappresentazioni, aperte alla cittadinanza, si sono tenute nelle serate del 9 e del 10. Abbiamo fatto il “sold out“, come si usa dire: tutto esaurito con 1.200 presenze totali per uno spettacolo che non smette di entusiasmare.
Il tema del diritto di voto alle donne non è dei più noti, non viene di norma approfondito nei programmi scolastici, ma resiste a quella che si potrebbe definire “sindrome della meteora”: l’anniversario tondo del 2016 è passato, ma la storia del diritto di voto alle donne incuriosisce scuole di ogni indirizzo. Forse c’è anche lo zampino di un altro anniversario tondo, che cade proprio quest’anno: l’entrata in vigore della Costituzione e di principi come quelli scritti nell’articolo 3: “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione…”. Chi ha voluto quella precisazione sul genere? Spesso è stata la seconda domanda fatta al mio giovane pubblico: “Sapete chi era Lina Merlin?”
Ma allora, mi dirai, la storia del suffragismo italiano la fai raccontare agli studenti?
Il diritto di voto alle donne raccontato (d)ai ragazzi
La verità è che la raccontiamo insieme! Con modalità in pieno spirito Public History, la messa in scena dello spettacolo è stato un grande lavoro collettivo, che dal più ristretto gruppo di lavoro iniziale (storica, regista, costumista, musicista…) si è poi allargato alle ballerine e ai ballerini delle scuole di danza coinvolte. La prima formazione è stata fatta proprio agli attori del progetto, a chi doveva mettere in piedi lo spettacolo e salire sul palco. Il risultato di questo immane lavoro non è di poco conto: sono i ragazzi che raccontano la storia del diritto di voto ai loro coetanei. Con il linguaggio della danza.
A scuola, preparando studenti e studentesse alla visione dello spettacolo, ho fatto interventi didattici di supporto e approfondimento. Ho raccontato come abbiamo lavorato; ho approfondito i passaggi fondamentali del suffragismo italiano, sciogliendo qualche nodo; ho suggerito letture e film per lavorare ancora di più su questo o quell’aspetto; soprattutto ho cercato di far ragionare i ragazzi in modo che le risposte e le conclusioni venissero il più possibile da loro:
- “Su Facebook capita di leggere che il diritto di voto alle donne italiane viene dato già nel 1925: è vero o no?”
- “Perché il mercato del lavoro cerca le donne?”
- “Autorizzazione maritale: cosa significano queste parole?”
- “Tutti gli uomini sono sfavorevoli al voto alle donne e tutte le donne sono favorevoli? Perché?”
- “I pregiudizi, la propaganda, le analisi, i politici dicevano che… noi invece cosa sappiamo?”
- “Si tratta solo di poter votare o anche di poter essere votate?”
Per tutto quello che c’era da dire, le ore erano sempre troppo poche, ma non mi interessava che raccontassimo tutta la storia nei minimi dettagli, mi interessava che provassimo a capirla insieme. D’altra parte per una voce sola 3 ore di lezione continuativa sono davvero lunghe. Ci siamo aiutati con filmati, storie di vita, romanzi, diari e letture. Sì perché come scrivevo più sopra lo spettacolo #cittadine! appartiene orgogliosamente a un progetto più ampio, ideato da Rosanna Pasi, ovvero…
Leggere per… ballare
I diversi quadri che compongono lo spettacolo di danza e che raccontano i passaggi fondamentali della storia del diritto di voto alle donne si ispirano a testi scritti: documenti storici o testi letterari (trattati come fonti storiche). Alcuni di questi testi vengono recitati durante lo spettacolo da voci fuori campo. In classe ne abbiamo ascoltata qualcuna, altre le hanno lette sul momento i ragazzi e le ragazze, interpretando le voci dei protagonisti della scena pubblica del tempo, da Maria Montessori a Cesare Lombroso, da Ada Negri a Filippo Turati.
Altre voci ancora le ho fatte risuonare io, riassumendo le storie raccontate in opere di autrici quali Sibilla Aleramo (Una donna), Alba de Céspedes (Dalla parte di lei), Renata Viganò (L’Agnese va a morire), Ada Prospero Gobetti (Diario partigiano)… Non sono testi che normalmente si leggono a scuola e proprio per questo abbiamo voluto portarli all’attenzione dei giovani.
E sai una cosa? Qualcosa mi dice che non li conosci tutti nemmeno tu e allora… quasi quasi li consiglio anche a te!
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