Mercoledì 4 agosto al Parco Amendola di Modena sarà in programma una serata di racconti storici sul razzismo di ieri e di oggi. Alle ore 21, nell’area eventi accanto al chiosco di Loving Amendola, andrà infatti in scena la narrazione-spettacolo Il vento dell’odio. Le radici del razzismo contemporaneo, ideata e realizzata da me con la partecipazione dell’attore Federico Benuzzi.

Il vento dell’odio. Le radici del razzismo contemporaneo

I miei racconti storici accompagneranno il pubblico in un viaggio nel tempo alla scoperta delle prime idee di discriminazione razziale. Le letture attoriali di Federico Benuzzi riporteranno alla luce le voci di chi ha vissuto
sulla propria pelle quei passaggi storici e quelle di chi li ha voluti ricordare.

Ripercorreremo insieme alcune tappe fondamentali della storia contemporanea per comprendere perché si è affermata l’idea di escludere il “diverso”. Cercheremo anche di capire come mai “il vento dell’odio” ha portato alla tragedia della Shoah. Proseguiremo poi raccontando altri scenari di discriminazione, avvenuti negli ultimi decenni della nostra storia.

Viaggiando nel tempo, ci accorgeremo di quanto siamo coinvolti in questa storia, che ci riguarda direttamente ogni giorno.

Questa fotografia del marzo del 1933 ritrae l'avvocato ebreo Michael Siegel, catturato a Monaco di Baviera dalle truppe d'assalto naziste (SA). L'uomo mostrato nella foto fu una delle prime vittime del terrore nazista, ma sopravvisse anche alla Seconda guerra mondiale. Morì il 15 marzo 1983 all'età di 97 anni a Lima (Perù). Dalle leggi razziali alla Shoah

Questa fotografia del marzo del 1933 ritrae l’avvocato ebreo Michael Siegel, catturato a Monaco di Baviera dalle truppe d’assalto naziste (SA). L’uomo mostrato nella foto fu una delle prime vittime del terrore nazista, ma sopravvisse anche alla Seconda guerra mondiale. Morì il 15 marzo 1983 all’età di 97 anni a Lima (Perù).

Razzismo ieri e oggi: una piccola anticipazione

La storia contemporanea è caratterizzata da una dimensione globale. Gli sviluppi tecnologici hanno consentito ai popoli di entrare più facilmente e più velocemente in contatto, allargando notevolmente i propri orizzonti. In Occidente questa opportunità è però spesso andata a braccetto con la “volontà di potenza” e con i sentimenti nazionalisti.

Dal desiderio di mettere le mani sulle ricchezze naturali e di annettere territori è quindi nata l’idea di “squalificare” le popolazioni che li controllavano. Per raggiungere questo scopo, quale strumento poteva essere migliore del razzismo? Affermare che un gruppo etnico era incapace di gestire le proprie risorse permetteva infatti di rivendicarle per sé.

Per andare più a fondo su questo argomento, ti aspetto mercoledì 4 agosto alle ore 21 nell’area eventi del Parco Amendola di Modena alla narrazione-spettacolo Il vento dell’odio. Le radici del razzismo contemporaneo. L’evento si terrà nel rispetto della normativa anti-covid.

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