Sabato 14 e domenica 15 ottobre Delegazione FAI Modena FAI Giovani – Modena organizzano la Giornata FAI d’autunno 2017. Il tema di quest’anno intreccia arte, architettura e storia al centenario della Prima guerra mondiale. Il percorso si snoda attraverso tre luoghi-simbolo della città nel Novecento: il Tempio monumentale dei Caduti in guerra, il Parco delle Rimembranze e la Casa del Mutilato.

Modena a cent’anni da Caporetto

Quando ho ricevuto l’invito alla conferenza di apertura, ho accettato la sfida con entusiasmo. Raccontare Modena a cent’anni da Caporetto significa leggere l’anno chiave della Prima guerra mondiale da una prospettiva solo apparentemente periferica.

Siamo abituati a pensare che il conflitto sia rimasto lontano dalla Ghirlandina, ma i giornali dell’epoca, gli archivi di Stato e i documenti del Comune raccontano storie diverse. Anche se il Piave è piuttosto lontano dal Secchia e dal Panaro, il 1 dicembre 1917 Modena viene dichiarata “zona di guerra”. Perché? Che cosa succede alla città e alla sua popolazione?

Queste domande mi guidano da quando sono entrato nel gruppo di lavoro sulla Prima guerra mondiale dell’Istituto Parri Emilia-Romagna. Le ricerche mi hanno portato sulle tracce dei circa 30.000 profughi che, dopo la rotta di Caporetto, attraversano la provincia o vi cercano sosta. Vite sospese nell’attesa di notizie, treni carichi di feriti, profughi in fuga dal fronte, cibo razionato, locali requisiti dall’esercito, emergenze sanitarie… Una normalità distorta, lacerata e sconvolta da una guerra totale.

La statua dedicata alla “Vittoria” domina il complesso del Monumento ai Caduti della Grande Guerra, realizzato da Ermenegildo Luppi e intitolato Olocausto.

L’eredità della guerra

A queste storie, che mostrano la difficoltà del vivere in tempo di guerra, si affiancano racconti di marmo e di bronzo. Sono monumenti, luoghi della memoria, angoli delle città che portano i segni di un conflitto troppo dirompente per chiudersi con una pace europea. A Modena questi spazi sembrano messi in fila, come sull’attenti, lungo il tracciato delle antiche mura.

Il Tempio monumentale dei Caduti in guerra racconta i paradossi della società in conflitto. L’uomo che lo ha voluto, l’Arcivescovo Natale Bruni, è passato dal predicare la neutralità al benedire le armi. Tempi duri, per le chiese, quelli del 1914-1918: pregare per la pace o per la vittoria della propria parte? Dio affratella i popoli o impugna una sola bandiera? Domande del genere aiutano a calarsi nella realtà della storia, a recuperare il momento in cui tutto è indefinito, aperto, possibile.

Giornata d'autunno FAI Modena. Il Tempio Monumentale dei Caduti in Guerra.

Il Tempio Monumentale dei Caduti in Guerra.

Il Parco delle Rimembranze, lasciato incompiuto, oggi ci sembra incomprensibile. Chiarisce un po’ le cose il Monumento ai caduti, pronto a gridare l’orgoglio di una “Vittoria” piena di contraddizioni. Sono proprio gli appetiti dei nazionalismi a innescare la catastrofe e a tenere al caldo le micce fino al 1939. Visti oggi, i due conflitti mondiali somigliano a una guerra civile europea lunga trent’anni.

La Casa del Mutilato porta l’eredità della guerra nel nome e nella struttura architettonica. La tecnica scandisce i ritmi delle battaglie e tanti giovani lasciano pezzi di corpi al fronte. Quando fanno ritorno, lo Stato deve prendersi cura di loro. Ma come si possono rimettere in sesto vite segnate da uno shock del genere?

Domande aperte e cammini da compiere… con la Delegazione FAI Modena!

Punti interrogativi come quelli sollevati dall’eredità della Prima guerra mondiale non si sciolgono in un post. C’è bisogno di “mettersi in cammino” fra archivi, biblioteche e strade. Una buona occasione per cominciare a farlo è la Giornata d’autunno della Delegazione FAI Modena. Ti aspetto sabato 14 ottobre alle 17 alla Galleria Europa di Piazza Grande 14 per la conferenza di apertura.

L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria chiamando il numero 3737642601 o mandando una e-mail all’indirizzo modena@delegazionefai.fondoambiente.it.

Con il mio racconto cercherò di proiettare una luce storica sui monumenti che, grazie all’impegno dei volontari FAI, domenica 15 si apriranno a tutti i visitatori dalle 10 alle 17. Perché ogni cammino, anche il più lungo, parte da un primo passo: la storia e l’arte, quando procedono insieme, possono andare lontano.

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