Bentrovati a tutti i lettori di “Allacciati le storie”! State contando i giorni prima delle vacanze, siete già rientrati o addirittura ci state leggendo mentre siete in viaggio? Comunque sia, oggi parliamo di vacanze! Non delle nostre, ma di quelle che potrà fare chi parteciperà a History Camp 2.0, nel cuore dell’Appennino emiliano. Dal 21 al 25 agosto 2017 torna infatti, per la sua seconda edizione, il Camp di approfondimento su storia del ‘900 e cittadinanza responsabile.
Stiamo parlando di una vacanza studio (come si chiamava una volta), un Summer Camp (come si dice oggi) che approfondisce temi fondamentali per capire il nostro presente e orientarsi nella vita: resistenze, antifascismi, repubbliche partigiane, Costituzione italiana, cittadinanza responsabile e diritti umani.
“History Camp 2.0 – Dalle Repubbliche Partigiane alla Costituzione Italiana” è un corso di formazione residenziale rivolto ai giovani, ma aperto a tutte le età. È promosso dalle Arci di Modena, Reggio Emilia ed Emilia Romagna, in partnership con Uisp Modena e il Museo della Repubblica di Montefiorino e della Resistenza italiana. Organizzato nell’anno di passaggio tra il settantesimo anniversario della nascita della Repubblica (1946) e l’entrata in vigore della Costituzione (1948), si terrà in quella che è stata una delle più famose zone libere partigiane, quella di Montefiorino. La zona, che fu liberata dal nazifascismo e vide la nascita di quella che è stata poi conosciuta come Repubblica di Montefiorino, si trova nell’Appennino emiliano tra Modena e Reggio Emilia.
Nella rocca del paese è allestito oggi il Museo della Repubblica di Montefiorino e della Resistenza Italiana. Proprio qui, nelle sale collegate al Museo, i partecipanti seguiranno i tre moduli didattici in programma. Dedicati a “Fascismo e Antifascismo”, “Resistenza e Costituzione”, “Europa e diritti”, saranno introdotti da una lezione frontale del “direttore dei direttori” Claudio Silingardi (direttore generale dell’Istituto nazionale “Ferruccio Parri”, ex INSMLI, Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia). Per ciascun modulo sono previsti lezioni frontali e laboratori.
Ma non si starà solo seduti, perché History Camp propone anche esperienze sui luoghi della storia. Dopo la visita al Museo, sono infatti in programma un orienteering nel Parco-Memorial Santa Giulia di Palagano a cura di Ideanatura, una camminata lungo il “Sentiero Partigiano n. 15” da Cervarolo al Passo delle Forbici e una visita all’interno della Centrale idroelettrica di Farneta, aperta per l’occasione, cui seguirà un trekking storico nei dintorni guidato da Daniel Degli Esposti.
La storia sui luoghi: leggere il tempo nello spazio con Daniel Degli Esposti
Lascio allora la parola a Daniel, che così ha raccontato il suo contributo per History Camp 2.0 durante la conferenza stampa dello scorso 14 luglio a Modena: “È un piacere per me condurre una narrazione storica alla Centrale idroelettrica di Farneta. Un luogo del genere non ha cambiato soltanto il paesaggio dell’Appennino emiliano, ma ha tracciato nuovi rapporti sociali in tutta la provincia modenese. Raccontare le vicende storiche là dove sono accadute significa mettere in evidenza gli intrecci fra il passato e il presente. È come leggere il tempo nello spazio. I segni dell’uomo sul paesaggio parlano di bonifiche e lavoro, illusioni di potenza e drammi di guerra, desideri di riscatto e bisogno di ricostruire. Nel trekking storico che segue la visita scopriremo il paesaggio e la comunità che circondano la Centrale. Sarà bello farlo nel contesto di un Camp, che mi risveglia piacevoli ricordi di esperienze sportive. La dimensione del gruppo aiuta i partecipanti ad apprendere competenze e a condividere i propri vissuti, stimolando tutti. Anche chi conduce le narrazioni”.
Non si finisce mai di imparare: le nostre ragioni per History Camp 2.0
“Non si finisce mai di imparare!” Quante volte lo abbiamo pensato e sentito dire? Terminata la scuola dell’obbligo e la fase della vita tradizionalmente dedicata alla formazione, ci si accorge infatti che c’è ancora molto da imparare. Ci sarebbe da discutere a lungo su quanto la scuola prepari o meno al lavoro e di quanto le conoscenze apprese non possano essere valide per tutta la vita, ma questo post vorrebbe parlare di altro! Proviamo a scendere un po’ più in profondità.
Apprendere cose nuove è fondamentale ed è anche, da un certo punto di vista, inevitabile. Parlando di apprendimento, infatti, non ci riferiamo solo a quello formale, certificato da esami e attestati, ma anche a quello non formale e, udite udite, a quello informale addirittura. Ci si può formare infatti anche al di fuori dei tradizionali percorsi di istruzione: pensiamo all’apprendimento sul luogo di lavoro o durante la partecipazione ad attività di organizzazioni, associazioni… Questo è l’apprendimento non formale. Quello informale, invece, è quello non pianificato, per il quale ciascuno di noi acquisisce attitudini, valori, abilità e conoscenze dall’esperienza quotidiana. Attenzione: questo succede anche in modo inconsapevole o non intenzionale – forse siete d’accordo – succede durante tutta la vita, quindi anche mentre “si va a scuola”. Vale anche per l’apprendimento non formale.
Per tutte e tre queste modalità, ci pare sia fondamentale una capacità, che forse più di tutte andrebbe acquisita: quella di gestire la propria conoscenza in modo critico. Significa, per noi, sia saper scegliere cosa ci serve, sia dove andarlo a prendere, sia saper comprendere, valutare, soppesare ciò che ci viene proposto. Non solo da un’istituzione o da un’organizzazione preposta all’insegnamento, ma anche da libri e organi di stampa, da partiti politici, dalla pubblicità come dalle chiacchiere sentite al bar (o su Facebook, che poi forse oggi ha qualcosa – non tutto – del bar).
E come si arriva a gestire la propria conoscenza in modo critico? Con la conoscenza: imparando, approfondendo, dubitando, non prendendo mai nulla in modo acritico, andando alla fonte, confrontando… competenze e pratiche che la storia può insegnare e quella del ‘900, da cui viene il nostro presente, forse più di altre (ci proviamo sempre nelle nostre proposte di didattica della storia). Ecco perché History Camp 2.0 ci sembra una bella occasione per tutti, giovani e adulti. Ed ecco perché quando Arci ci ha chiesto di collaborare abbiamo aderito subito con entusiasmo!
Entusiasmo condiviso anche da Giuliano Albarani, che interverrà al Camp con una lezione sul tema “Europa e Diritti” e che in occasione della conferenza stampa ha ribadito l’importanza del long life learning. In un’epoca in cui quando si parla di formazione si pensa subito alle competenze tecniche utili per il mondo del lavoro, Albarani ha messo l’accento sull’importanza di una formazione che serva a formare i cittadini. La dimensione di “esperienza” offerta dalla modalità del Camp ha inoltre le potenzialità per incidere di più sui giovani rispetto a quanto farebbe un ciclo di conferenze, più semplice da organizzare ma probabilmente meno efficace.
History Camp 2.0: come partecipare
Se vi piace l’idea di partecipare, ecco tutte le informazioni pratiche di cui avete bisogno. Sappiate innanzitutto che, come ha chiarito la presidente Francesca Chiavacci, Arci Nazionale pensa che una formazione storica e politica antifascista fatta con questa modalità sia così importante che dovrebbe partire dal suo interno, formando Presidenti di circolo e/o dirigenti Arci under 35. Ecco perché per i giovani che sul territorio nazionale rappresentano l’Arci ha istituito 6 borse di studio a copertura della quota di partecipazione. Le candidature per le borse di studio Arci sono da inviarsi all’Ufficio di Segreteria di Presidenza (presidenza@arci.it) entro il 24 luglio 2017.
Per tutti gli altri, senza limiti d’età, le iscrizioni scadono mercoledì 2 agosto e la quota di partecipazione, simbolica, è di 150 €. Sono incluse le lezioni frontali, le uscite, vitto e alloggio per 5 giorni e 4 notti. Per iscriversi rivolgersi a Arci Modena: tel. 059/2924711 o e-mail: modena@arci.it.
Durante la permanenza al campo, nei 5 giorni di residenza nella Foresteria del Palazzetto dello Sport in gestione a Uisp Modena, i partecipanti vivranno anche momenti di spettacolo: alla sera, oltre ai tempi riservati al confronto, si terranno due appuntamenti musicali aperti gratuitamente alla cittadinanza. Lunedì 21 agosto è in programma il concerto di Eureka, il gruppo musicale creato da Lucio Gaetani, ex componente dei Modena City Ramblers, che proporrà una selezione di pezzi del folk rock italiano. Giovedì 24 agosto toccherà invece alla musica resistente con gli artisti de La brigata del Lambrusco. Il gruppo alterna infatti il combat-folk ai canti popolari tipici dell’Emilia e la serietà dei canti “socialmente impegnati” all’ironia del canto popolare anni ’50.
Per il programma completo e tutte le informazioni aggiornate è possibile collegarsi al sito www.arcimodena.org oppure seguire l’evento su Facebook.
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