Dove sono finite le donne? È una domanda sempre attuale, purtroppo. Oggi come ieri, “trovarle” non è facile. Quasi assenti dalla manualistica scolastica, ancora troppo spesso un passo indietro nel quotidiano dei nostri tempi, quasi sempre escluse dalle posizioni che “contano”. Non tutte però. L’autrice e attrice Roberta Biagiarelli, ad esempio, dietro le quinte non ci sta proprio. Invece se la gioca in prima persona, sulla scena come nella vita.

Con Roberta Biagiarelli a Castelnuovo Rangone

Non ci conosciamo, ci incontreremo per la prima volta nella serata di martedì 30 giugno a Castelnuovo Rangone, sotto il glicine di via della Conciliazione. Io e Roberta Biagiarelli ti aspettiamo lì, alle ore 21, per parlare del suo libro Figlie dell’epoca. Donne di pace in tempo di guerra. A dire la verità, a me sembra di conoscerla già. L’ho vista in scena due volte e la prima occasione è stata proprio per questo suo monologo di teatro civile che è

(…) tutta una storia di femmine.

L’impressione che mi ha dato è stata quella di una straordinaria e affascinante autenticità. Sarà che, nello spettacolo come nel testo – insomma nella storia – Roberta Biagiarelli ci mette prima di tutto sé stessa. Così il suo viaggio nei Balcani nell’anno del centenario dell’attentato di Sarajevo diventa un viaggio nel tempo che attraversa un secolo di storia, dal primo conflitto mondiale all’ultima guerra europea, quella nei Balcani, fino al nostro presente. Come a ricordarci che noi tutti viviamo nel flusso della storia, figli della nostra epoca ma anche responsabili delle nostre azioni nel presente, che a loro volta determineranno il futuro, nostro e di tutti.

Il libro Figlie dell’epoca. Donne di pace in tempo di guerra

Allora, cos’è questo libro? 

È il testo del monologo teatrale di Roberta Biagiarelli, con fotografie di Luigi Ottani e contributi di Laura Palmieri, Simona Gonella (dramaturg), la storica Bruna Bianchi, Raffaella Podreider (nipote di Rosa Genoni), Gemma Bigi (advisor) e Lidia Menapace.

È una chiave che l’autrice mette nelle nostre mani per leggere il presente, facendo lei stessa da

ponte tra le donne di ieri e le donne di oggi.

È l’occasione per conoscere una storia poco nota, almeno fuori dalla cerchia ristretta degli addetti ai lavori, dei ricercatori e degli storici che dagli anni Settanta in avanti si sono dedicati alla storia di genere. O tutti voi conoscete già Rosa Genoni, Paolina Schiff, Jane Addams, Aletta Jacobs, Margherita Kaiser Parodi, Meliha Varesanovic? Magari, intanto che ci sono, accennerò anche a qualche pacifista modenese, come le 140 operaie del proiettificio arrestate nel 1917.

È uno stimolo a interrogarsi sul senso del pacifismo, a partire dagli sforzi delle donne che in piena Prima guerra mondiale, provenendo da vari paesi – belligeranti e non – si incontrarono all’Aja e si impegnarono per tenere viva un rete pacifica tra le nazioni. Era il 1915 e il nazionalismo, mascherato da “guerra difensiva”, stava mandando a morire circa 10 milioni di persone.

Le italiane – come le donne di altri paesi – non avevano il diritto di voto. Il fascismo di lì a poco avrebbe tolto loro molto altro. Tanti doveri, pochi diritti. La violenza sui loro corpi era solo una questione d’onore in tempo di pace, un’arma in tempo di guerra. Considerate strumenti, più che persone… dov’erano le donne? Sostenevano da sole il peso della famiglia, scrivevano lettere agli uomini al fronte e smistavano la corrispondenza, cucivano vestiti e raccoglievano cibo, inviavano aiuti, partivano come crocerossine, incontravano capi di Stato, ministri e funzionari per dire loro che era ora di sedersi e trattare la pace. E ci vedevano anche lungo, perché “La pace non è solo l’assenza di guerra, ma il dispiegamento di quei processi vitali che conducono allo sviluppo collettivo”, come pensava Jane Addams.

E oggi? Oggi dove sono le donne?

Ci trovi martedì 30 giugno alle ore 21 nello spazio esterno sotto il glicine di via della Conciliazione (a fianco della Sala delle Mura che verrà utilizzata in caso di pioggia) a Castelnuovo Rangone:

Dove sono finite le donne?
Presentazione del libro Figlie dell’epoca (Incontri editrice)
L’autrice Roberta Biagiarelli dialoga con Paola Gemelli
Accesso gratuito e libero fino ad esaurimento posti
Dress code: mascherina

 

Il programma “sotto il glicine” proseguirà nel mese di luglio con altri interessanti incontri, come da locandina.

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