Sta per cominciare un nuovo ciclo di incontri sulla storia contemporanea con Daniel Degli Esposti. Dopo i successi di Conflitti e La forza della paura, abbiamo deciso di approfondire ulteriormente lo scenario israelo-palestinese. Nasce, così, Terra contesa. Israele-Palestina: una bussola storica. In quattro appuntamenti, a partire da martedì 29 ottobre 2024, utilizzeremo gli attrezzi della storia per capire dove nascono i problemi e le atrocità di oggi.

Perché questo ciclo di incontri?

Come l’intellettuale e militante Edward W. Said, siamo infatti convinti che «la conoscenza sia meglio dell’ignoranza. Da un punto di vista intellettuale, semplicemente non vi è giustificazione razionale alla scelta di una politica dell’ignoranza o all’uso dell’ignoranza come strumento di lotta. L’ignoranza è ignoranza, né più e né meno. Sempre e in ogni caso».

È proprio l’ignoranza della storia che permette a tante persone, in modi anche tra loro opposti, di pronunciare a sproposito accuse di “antisemitismo” o di tracciare paragoni fuorvianti tra i fatti del presente e la Shoah. E non si tratta neppure soltanto di “discorsi da bar” o di chiacchere senza importanza. Quando si radicano nel senso comune, le false convinzioni storiche diventano errori condivisi e possono aprire la strada a situazioni pericolose. Non a caso, in diversi Paesi, stiamo assistendo a ritorni di fiamma del vero antisemitismo, ma anche a una recrudescenza dell’odio nei confronti delle persone musulmane.

Sappiamo davvero cosa diciamo quando parliamo di “sionismo” in relazione alla nascita di Israele? Conosciamo la storia e la cultura dei palestinesi? Abbiamo mai provato a osservare con rispetto e distacco entrambi i popoli che si contendono quell’unica terra, riflettendo su quel concetto di “diaspora” che da tempo ormai li accomuna?

Disinnescare i discorsi d’odio

Con l’ignoranza non si contrastano le narrazioni propagandistiche, le fake news e le polarizzazioni. Anzi, al contrario, la mancanza di conoscenza è il terreno di coltura perfetto per i discorsi che inneggiano ad annientare l’altro. Molto spesso i promotori dei conflitti fanno leva su ricostruzioni distorte del passato per confondere le idee e polarizzare la società. Da tale atteggiamento derivano effetti divisivi: si riducono, infatti, gli spazi del dialogo, mentre cresce il desiderio di schierarsi “per partito preso”.

Per comprendere meglio ciò che accade in Israele-Palestina, senza lasciarsi intrappolare dalle contrapposte retoriche d’odio, è utile ricostruire correttamente e criticamente le radici storiche dei problemi attuali, al fine ultimo di generare o consolidare una cultura di pace. Mettendo a confronto le vicende dei palestinesi e quelle degli ebrei che hanno realizzato i progetti dei sionismi, sarà più facile individuare le contraddizioni alla base delle attuali tragedie. Riconoscendo la pericolosità di un discorso identitario che esclude la convivenza con l’altro, sarà possibile riflettere sul senso d’impotenza che proviamo nel presente.

«Israeliani e palestinesi sono troppo intrecciati nella storia, nell’esperienza e nell’attualità per separarsi, anche se entrambi proclamano il bisogno di uno Stato separato e se nei fatti finiranno per averlo. La scommessa sta nel trovare un modo pacifico di coesistere non come ebrei, musulmani e cristiani in guerra tra loro, ma come cittadini a pari diritto di una stessa terra».

Edward W. Said, 1996

Edward W. Said (a sinistra) e il direttore d'orchestra Daniel Barenboim (artefice di numerose iniziative per unire musicisti israeliani e palestinesi) si incontrano a Siviglia nel 2002

Edward W. Said (a sinistra) e il direttore d’orchestra Daniel Barenboim (artefice di numerose iniziative per unire musicisti israeliani e palestinesi) si incontrano a Siviglia nel 2002

Struttura del ciclo di incontri Terra contesa. Israele-Palestina: una bussola storica

Gli incontri si terranno martedì 29 ottobre, martedì 5 novembre, martedì 12 novembre e martedì 19 novembre 2024 con inizio alle ore 18:30 presso la Sala Villaggio Giardino (via Marie Curie 22/B, Modena). Saranno sviluppati i seguenti argomenti:

  1. Chi sono i palestinesi? La lunga lotta per l’identità e il riconoscimento (martedì 29 ottobre).
  2. Ebrei, sionisti, israeliani. La complessa nascita di una nazione (martedì 5 novembre).
  3. Vittime delle vittime? Le distorsioni della storia negli intrecci perversi di antisemitismo e islamofobia (martedì 19 novembre).

Ciascun incontro durerà 1 ora e 30 minuti: nella prima parte Daniel Degli Esposti terrà la relazione storica, mentre nella seconda darà spazio alle domande e alle considerazioni delle persone partecipanti.

L’appuntamento di martedì 12 novembre non sarà un incontro come gli altri, ma una narrazione-spettacolo a cura di Paola Gemelli e Daniel Degli Esposti. Anna e la via della salvezza ti farà scoprire la storia di una famiglia di ebrei bolognesi davanti alla Shoah.

Manifestazione di protesta nell'anno 2012 a Beit Ummar, piccola città a una decina di chilometri da Hebron, in Cisgiordania. L'area è compresa nel territorio destinato allo Stato palestinese, ma è occupata da Israele, che si riserva l'utilizzo di vie di comunicazione protette.

Manifestazione di protesta nell’anno 2012 a Beit Ummar, piccola città a una decina di chilometri da Hebron, in Cisgiordania. L’area è compresa nel territorio destinato allo Stato palestinese, ma è occupata da Israele, che si riserva l’utilizzo di vie di comunicazione protette. (Foto Palestine Solidarity Project, CC-BY-SA 2.5)

Come partecipare

I posti per il ciclo di incontri sono limitati. Per partecipare, è necessario iscriversi e pagare una quota di partecipazione, da versare all’ingresso in sala. Scegliendo di frequentare tutti e 4 gli incontri, il costo è di 36€ a persona. Altrimenti, il prezzo d’ingresso a ciascun incontro è di 10€.

Qui sotto trovi il modulo per l’iscrizione al ciclo di incontri.

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