Martedì 22 ottobre 2024 ti aspettiamo alle ore 21 nella Sala dei Giuristi del Palazzo della Partecipanza di Nonantola per la serata Saharawi. Storia di un popolo e di un territorio. L’iniziativa, promossa da Aula 22 Nonantola – Anni in fuga APS, ti farà conoscere meglio la problematica realtà del Sahara Occidentale, dove da decenni il popolo Saharawi si batte per la propria autodeterminazione.

Anche Nonantola è legata da anni a questa vicenda. Lo sviluppo più recente risale allo scorso mese d’agosto, quando l’associazione Pace e Solidarietà si è impegnata ad assistere otto bambini Saharawi di età compresa tra gli 8 e i 12 anni, ospitati dall’amministrazione comunale nella struttura parrocchiale di Redù.

Perché questi bambini hanno bisogno di essere accolti e assistiti lontano dalla loro terra? E perché una parte significativa del popolo Saharawi vive da decenni in campi profughi nel territorio dell’Algeria? Nel corso della serata, introdotta da Anna Maria Galli, Daniel Degli Esposti ripercorrerà la storia del Sahara Occidentale, partendo dalla dominazione coloniale spagnola e arrivando a illustrare i principali problemi rimasti aperti fino a oggi.

Quali sono, ad esempio, le cause che impediscono al popolo Saharawi di decidere il proprio destino, formando uno Stato indipendente? Come si svolge la lotta per l’autodeterminazione nel territorio del Sahara Occidentale? E quali sono gli obiettivi del Fronte Polisario, che dal 1973 guida le azioni rivendicative del popolo Saharawi?

Iniziativa sulla storia del popolo Saharawi a Nonantola

I primi passi del popolo Saharawi: una piccola anticipazione

Negli anni Ottanta dell’Ottocento i principali Stati europei si spartiscono l’Africa. È l’età dell’imperialismo: conquistare territori significa ottenere materie prime, aprire mercati dove vendere i prodotti nazionali e acquisire prestigio. Le volontà dei popoli africani non sono considerate rilevanti, perché i colonizzatori europei sono convinti della propria superiorità morale. Non considerano la conquista come un atto di prevaricazione, ma la raccontano come se fosse una “missione civilizzatrice”, finalizzata a far progredire gruppi umani “arretrati”.

La Francia e l’Impero britannico si prendono gran parte del “bottino”, ma gli altri Paesi non rimangono a guardare. La Spagna allunga le mani sul territorio del Sahara Occidentale e nel 1934 lo divide dal proprio protettorato sul Marocco, creando l’amministrazione del Sahara spagnolo. Nei decenni successivi, segnati dalla dittatura franchista, il popolo Saharawi consolida la propria identità e comincia a battersi per l’autodeterminazione. Nel 1956 i Saharawi contribuiscono all’indipendenza del Marocco e poi proseguono la lotta per la libertà di stabilire il proprio destino.

Nel 1966 l’ONU chiede alla Spagna di organizzare un referendum per consentire al popolo Saharawi di esercitare il diritto all’autodeterminazione. Tuttavia il regime iberico glissa, perché i nazionalisti non vogliono perdere un territorio a cui legano parte del proprio prestigio. Anche se il colonialismo non è più considerato “giustificabile”, i franchisti temono che la rinuncia al Sahara spagnolo indebolirebbe il loro Paese, già fragile. Una svolta arriva nel 1975, ma non è favorevole ai Saharawi: gli accordi di Madrid affidano il controllo del Sahara Occidentale in parte al Marocco e in parte alla Mauritania. Così, la lotta per l’autodeterminazione si complica ulteriormente…

Ne parleremo molto più estesamente martedì 22 ottobre a Nonantola. L’appuntamento è alle ore 21 nella Sala dei Giuristi del Palazzo della Partecipanza, in via Roma 21.

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