Modena 1948: trekking urbani per rivivere le prime elezioni politiche del dopoguerra
Modena 1948: la città si prepara alle prime – e più calde – elezioni della storia repubblicana italiana. Dopo mesi di lavoro, la Costituzione è entrata in vigore e per i modenesi e gli italiani è tempo di superare la fase politica di transizione che ha caratterizzato il dopoguerra. Dal marzo 1946 Modena è amministrata dal Partito Comunista, ma sul piano nazionale la vittoria è tutt’altro che scontata. Il 1948 per la città si apre in un clima di tensione che non si esaurirà con le elezioni.
1948: l’Italia al bivio delle elezioni in una mostra e 4 trekking urbani
70 anni dopo, tra l’autunno 2018 e la primavera del 2019, abbiamo camminato più volte nella storia della città di Modena per rivivere le prime elezioni politiche del dopoguerra. Il Comune ci ha infatti richiesto ben 4 trekking storici, alla scopo di riaccendere periodicamente i riflettori sulla mostra 1948. Italia al bivio.
Ecco com’è andata: inizialmente erano stati previsti due soli trekking, ma poi il successo della mostra e il notevole gradimento riscontrato alle prime due camminate hanno fatto raddoppiare le occasioni.
I primi tre trekking per le strade della verità
Sulla scorta di ricerche storiche fatte appositamente, abbiamo studiato e realizzato un itinerario narrativo a tappe. Il percorso intendeva ricostruire e ripercorrere le vicende modenesi legate alle elezioni politiche del 1948, proprio nei luoghi in cui si svolsero.
Abbiamo concluso ciascun trekking con una visita guidata alla mostra, valorizzando così il patrimonio archivistico conservato presso l’Archivio storico comunale e la biblioteca Poletti. Di fatto i trekking hanno funzionato come introduzione all’esposizione, permettendo ai partecipanti di conoscere la declinazione modenese di quelle prime importanti lezioni della nostra storia repubblicana. Abbiamo infatti condotto questa nostra “introduzione itinerante” raccontando i passaggi politici più significativi di quegli anni. In particolare abbiamo cercato di far comprendere ai partecipanti il clima che i cittadini modenesi vivevano in quel tempo, le motivazioni e le strategie che muovevano i militanti, gli obiettivi delle diverse forze politiche in campo.
Ogni volta, a metà percorso, l’intervento attoriale di Davide Anceschi, Federico Benuzzi e Marianna Galli/Chiara Bellini ha completato la ricostruzione storica, mettendo in scena un episodio inedito che era stato sceneggiato da Daniel Degli Esposti (puoi visionarne un estratto sul nostro canale youtube).
Per garantire una fruizione ottimale per tutti, è stato imposto un numero chiuso per la partecipazione, con possibilità di prenotazione. Fin dall’esordio di ottobre, in occasione di Energie diffuse, è stato un successo! Dopo aver registrato il tutto esaurito anche nel trekking di febbraio 2019, a marzo è stato riproposto un terzo appuntamento con Per le strade della verità. Tutti i trekking si sono conclusi al Palazzo dei musei, dove i partecipanti hanno potuto vedere quello che i modenesi ebbero sotto gli occhi in quei mesi così caldi di campagna elettorale: manifesti e giornali murali, volantini e altro materiale di propaganda.
Le radici storiche del 1948
Gli eventi di quei caldi giorni del 1948 (il racconto in questo post) sembrano fatti apposta per parlare a noi, cittadini di oggi. Eppure, più li osservavamo, più ci incalzavano con domande radicali. Perché, in quelle settimane, gli schieramenti “in campo” trattavano i rivali come nemici e non come avversari? Che cosa spinse centinaia di militanti a diventare “attacchini”, togliendo ore al sonno per tappezzare le città di manifesti? Come mai molti sognarono che il voto permettesse loro di costruire un futuro migliore?
Domande del genere sono la linfa della Public History. Trovare risposte non è semplice, ma non bisogna mai accontentarsi di conoscere i fatti, senza indagarne le radici storiche. Ogni vicenda è il frutto degli eventi che l’hanno preceduta. Per capire davvero quello che accade in un periodo specifico, è sempre utile fare qualche passo indietro. È il modo migliore per afferrare il significato di ciò che, altrimenti, sembra non avere alcun senso.
Per noi ogni punto interrogativo sul passato diventa dunque l’invito ad affrontare un “viaggio nel tempo”. È una sfida da accettare, mettendo in campo le proprie conoscenze e andando alla ricerca di nuovi documenti. Ecco perché, per il quarto trekking che ci è stato richiesto, il desiderio di scoprire le radici dei nostri interrogativi ci ha portati a esplorare le storie di Modena in guerra.
Il quarto trekking: dalla lotta partigiana alla guerra dei voti
Sabato 13 aprile 2019, si è quindi tenuto il trekking urbano Per le strade della libertà. Dalla lotta partigiana alla guerra dei voti, nuovamente seguito da una visita guidata alla mostra 1948 Italia al bivio. Come le altre volte, abbiamo registrato il tutto esaurito.
In quell’occasione abbiamo raccontato alcune vicende storiche accadute in città, particolarmente adatte per comprendere i passaggi dalla Resistenza al secondo dopoguerra fino alle elezioni del 1948, ricostruite come le altre a partire da nostre ricerche storiche originali.
Percorrendo a ritroso la storia di Modena, abbiamo scoperto insieme al nostro pubblico gli slanci e i problemi del fronte antifascista, lacerato dai dissidi e al tempo stesso compattato dal bisogno di superare l’incubo della guerra. Abbiamo raccontato i complessi rapporti tra i partigiani, i cittadini modenesi e gli Alleati. Abbiamo esplorato la paura della dittatura, che dopo la Liberazione “cambiò colore” e divenne un’arma elettorale. Con uno sguardo più ampio, abbiamo seguito le vicende di chi, per colpa della guerra, perse la casa e la terra natale, trovandosi catapultato in una realtà completamente diversa. E molto altro ancora… così, quasi senza accorgercene, siamo piombati nel clima della campagna elettorale più tesa della storia italiana.
Davide Anceschi, Chiara Bellini e Federico Benuzzi ci hanno accompagnato nel nostro percorso con interventi attoriali e letture che abbiamo scelto dalla Cronaca Pedrazzi. Abbiamo così potuto ascoltare le voci del passato e farci guidare lungo le vie della Liberazione di Modena. Le abbiamo percorse insieme, cercando anche di ritrovare gli occhi di allora attraverso le bellissime fotografie della Modena del tempo collezionate da Umberto Tonini e conservate, come la Cronaca, dalla Biblioteca civica Poletti.
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