Scrivere il fronte: narrazione spettacolo sulla Prima guerra mondiale
Scrivere il fronte. La Grande Guerra di Medardo Venturelli e Vaifro Agnoli è la mia proposta di spettacolo sulla Prima guerra mondiale. Grazie alle ricerche storiche svolte nel progetto Le casse ritrovate, racconto le vicende del conflitto a partire dalle testimonianze di due protagonisti, originari dell’Emilia-Romagna. Le loro storie di vita permettono infatti di esplorare le difficoltà dei soldati e gli stenti delle popolazioni civili.
Alle mie narrazioni storiche s’intrecciano letture attoriali, che danno nuova vita alle lettere del soldato modenese Medardo Venturelli e al diario del capitano medico parmense Vaifro Agnoli. Questi scritti, recuperati da Fausto Corsini e parzialmente pubblicati nel saggio Le casse ritrovate. Scritture e immagini della Grande Guerra “dal basso”, immergono gli spettatori nelle esperienze vissute dai loro autori.
Tra le immagini di scena spiccano inoltre le fotografie scattate da Agnoli sul Pasubio nei primi mesi del 1918. Si tratta di un fondo unico nel suo genere, dal momento che in tutta la Vallarsa non è nota l’esistenza di immagini comparabili a quelle realizzate dal medico parmense. La narrazione è inoltre accompagnata da musiche di sottofondo, libere da diritti.
Che cosa ha da dire uno spettacolo sulla Prima guerra mondiale?
I fronti della Prima guerra mondiale sono immortalati in miriadi di immagini, ma i posteri non possono comprendere le esperienze di chi li ha vissuti in prima persona. A oltre cent’anni dalla fine del conflitto, milioni di storie personali restano ancora confinate nel silenzio. A volte giacciono nei cassetti, scritte su fogli ingialliti, e sembra che attendano qualcuno disposto a restituire una voce e uno sguardo ai loro vecchi protagonisti. I racconti di Daniel Degli Esposti seguono le orme di Medardo Venturelli e Vaifro Agnoli per poi proiettarsi a mettere in luce le dinamiche complessive del conflitto.
La guerra totale non trasforma soltanto migliaia di giovani in “carne da cannone”, ma mobilita anche le donne, i bambini e gli anziani. Tutti sono coinvolti e molti vengono sorvegliati strettamente, perché non è ammesso alcun tipo di protesta. Fra il 1914 e il 1918 il mondo della Belle Époque piomba in un’età della catastrofe, durata fino al 1945. Più di cent’anni dopo, l’Europa è ancora segnata da tensioni che ricalcano alcune “linee di faglia” della Grande Guerra.
Esigenze tecniche
- Il microfono e l’amplificazione sono necessari in una sala di grandi dimensioni.
- È auspicabile, ma non strettamente necessario, disporre di un proiettore con schermo per variare l’immagine di scena nel corso della narrazione.
Contatti
Se questo spettacolo per il Giorno della Memoria ti interessa, contattami per accordi sulla data e sulle modalità di realizzazione.
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