Lacrime di pietra: i luoghi della memoria nelle Terre di Castelli
Le Terre di Castelli custodiscono diversi luoghi della memoria. Tanti angoli rivelano o nascondono i segni che i gruppi umani hanno lasciato sul territorio. Già dopo due righe, però, sorge spontanea una domanda: che cosa sono i luoghi della memoria? Si tratta di spazi in cui si è fatta la storia della comunità, che ha deciso di “marchiarli” per inserirli nel proprio “album dei ricordi”.
Negli ultimi anni dell’università ho analizzato attentamente i luoghi della memoria. Stimolato dagli studi, mi sono messo a caccia di cippi, lapidi e monumenti della Resistenza. Volevo studiare la Seconda guerra mondiale dalla prospettiva di chi l’ha raccontata a giochi già fatti. Mi sembrava un bel modo per mettere a confronto le narrazioni comunitarie e le storie che ho sentito da bambino nella mia famiglia.
Esplorando il territorio e leggendo i saggi sulla lotta partigiana, ho capito che non mi bastava scrivere una tesina d’esame. L’idea di sviluppare un progetto editoriale è arrivata alla fine del 2011. Il Gruppo di documentazione vignolese Mezaluna – Mario Menabue ha sostenuto il mio lavoro e lo ha trasformato in un libro.
Lacrime di pietra – I luoghi della memoria
Lacrime di pietra. Cippi e lapidi della Resistenza nell’Unione Terre di Castelli è un viaggio attraverso i luoghi della memoria. Le storie della Resistenza non emergono dai documenti coevi, bensì dai racconti che le comunità ne hanno proposto in tempo di pace.
I monumenti non sono muti e, soprattutto, non sono morti. Vivono e parlano. Sussurrano storie dolorose e controverse. Narrano il riscatto della Resistenza. Descrivono la gratitudine più o meno consapevole di generazioni cresciute senza la guerra. Comunicano emozioni e stimolano la riflessione. Creano dubbi e risvegliano la curiosità. Proprio per questo, non è sufficiente osservarli. Bisogna viverli immergendosi nel loro tempo, ascoltando i loro messaggi di pietra e distinguendo i timbri delle voci con cui si rivolgono a noi.
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