Il 15 settembre è la Giornata internazionale della democrazia, proclamata l’8 novembre 2007 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. In questa data del calendario civile, il Segretariato dell’ONU invita a riflettere sullo stato della democrazia nel mondo. «Solamente con la piena partecipazione e il sostegno della comunità internazionale, degli organi di governo nazionali, della società civile e degli individui, l’ideale della democrazia può essere trasformato in una realtà della quale tutti possano godere». Non tutti i popoli hanno conquistato la democrazia, quindi per alcuni è ancora un obiettivo da raggiungere. E ancora, tra gli Stati che ce l’hanno, quanti riescono a farla funzionare? Qual è infine il rapporto tra democrazia e populismo?
Come storico, ho cercato risposte a questi interrogativi indagando nel passato. Comprendere quello che è successo in altre epoche è un buon allenamento per capire il presente, poiché la storia è sempre il frutto delle azioni umane. Cambiano i contesti e gli scenari, ma il “motore” degli eventi è sempre alimentato dai progetti e dalle volontà delle persone.
In questo “viaggio nel tempo”, sono partito dalla parola “populismo”, che da qualche tempo è diventata di uso comune. Esisteva anche prima della televisione e dei social network? E poi sappiamo davvero cosa significa “populismo”? È un concetto figlio dei nostri tempi, piuttosto difficili per la democrazia, o “ci siamo già passati”?
Democrazia e populismo: una narrazione-spettacolo di storia
Per ricostruire storicamente il rapporto tra democrazia e populismo, mi sono concentrato sull’Italia e sull’Europa negli anni tra le due guerre mondiali. All’inizio di quel periodo la democrazia raggiunge nuovi Paesi e sembra destinata a consolidarsi. Poco dopo viene tuttavia schiacciata dalle tensioni e dagli squilibri sociali, che aprono la strada all’ascesa dei fascismi e alla loro lotta contro il bolscevismo. In quel periodo qual è il rapporto tra democrazia e populismo?
Per raccontare i passaggi più importanti di questa fase storica, che sembra talvolta “fare rima” col presente, ho costruito la narrazione-spettacolo Governo ladro. La crisi della democrazia e l’ascesa del fascismo. Ai miei racconti si aggiungeranno le letture dell’attore Federico Benuzzi, che darà voce ad alcuni protagonisti del dibattito pubblico. Potremo così calarci molto meglio nell’atmosfera di un periodo decisivo della nostra storia contemporanea.
Modena nella “grande storia”
Il nostro viaggio nel tempo, alla ricerca dei rapporti tra democrazia e populismo, avrà un punto di riferimento geografico ben preciso. Osserveremo il susseguirsi degli eventi con particolare attenzione per ciò che accadde a Modena tra la fine della Prima guerra mondiale e gli anni Trenta. La città e la sua comunità vivono infatti in un modo piuttosto intenso gli stravolgimenti del conflitto. Dopo anni di fame, repressioni e lutti, le istituzioni sono ancora credibili? Quali risposte possono soddisfare i desideri di cambiamento, che partono “dal basso”? E quali paure caratterizzano la società dell’immediato dopoguerra?
Come puoi notare da queste premesse, la “carne al fuoco” non manca. L’appuntamento per la narrazione-spettacolo è fissato per martedì 15 settembre alle ore 21 presso il Parco Amendola di Modena. Lo spettacolo si terrà nell’area destinata agli eventi serali, vicino al chiosco di Loving Amendola e al laghetto circolare.
L’organizzazione dell’evento è a cura di Loving Amendola.
Conosci la nostra Newsletter?
Per restare aggiornati su tutte le nostre storie e iniziative, è possibile iscriversi alla nostra Newsletter settimanale, in questa pagina.
Lascia un commento