Si celebrò anche nel 1943, in piena Seconda guerra mondiale, la festa dell’8 settembre al Santuario di Fiorano? In quella serata, l’annuncio dell’armistizio condizionò l’evento?

Ci siamo fatti tante volte queste domande: sarà che, da storici, la data dell’8 settembre ci riporta subito indietro al 1943. Ci avevi mai pensato? La firma dell’armistizio è stata annunciata nello stesso giorno in cui la comunità di Fiorano Modenese da secoli ricorda la natività della Madonna. Fin dal 1639, infatti, al Santuario di Fiorano l’8 settembre si celebra la festa della Beata Vergine del Castello, che negli anni è diventata la “Festa di Fiorano” per antonomasia.

Santuario di Fiorano. Proprietà di Giampietro Beltrami.

Proprietà di Giampietro Beltrami

L’armistizio visto dal Santuario di Fiorano

Santuario di Fiorano 1942

Cartolina del 1942 – proprietà Archivio comunale

È difficile vivere a Fiorano Modenese all’inizio degli anni Quaranta. Dopo le guerre di conquista, volute già dal 1935 dal regime fascista per formare l’impero, l’intervento nel secondo conflitto mondiale costringe la popolazione a nuovi sacrifici. Il cibo è sempre più scarso, non ci sono soldi per costruire l’acquedotto e manca persino la rete fognaria.

Eppure le feste dell’8 settembre continuano a essere molto partecipate. Anche nei giorni ordinari “domina lo spirito di pietà”, come riferisce don Luigi Papazzoni a monsignor Cesare Boccoleri, arcivescovo di Modena e Nonantola. Com’era già accaduto durante la Prima guerra mondiale, masse di fedeli salgono al Santuario di Fiorano, chiedendo alla Madonna la salvezza per i propri cari. Secondo la tradizione, l’immagine della Beata Vergine del Castello è miracolosa: nei momenti di sconforto molti si aggrappano alla speranza di una grazia.

Poi arrivò un settembre diverso da tutti gli altri, col solicello e i rintocchi delle campane a festa. Sul colle, nel piazzale, c’erano poche bancarelle in fila, con i palloncini colorati e i cestelli tricolori delle nocciole, e i fedeli non facevano, no, una folla. Era l’8 settembre 1943. Nel tardo pomeriggio giunse la notizia. L’armistizio era stato firmato. La guerra era finita: i soldati sarebbero tornati a casa. Qualcuno andò in chiesa ad accendere una candela. Qualcun altro disse che il peggio doveva ancora incominciare. Come quasi sempre succede, i pessimisti ebbero ragione. Quella sera tutto sembrava bello. I soldati del Centosessantanove artiglieria, che da qualche tempo erano stati sistemati nelle ville del paese, si vestirono in borghese e se la svignarono. Divise, armi, munizioni furono abbandonate.

(da Giancarlo Silingardi, Fiorano. Un borgo ai piedi di un Santuario)

Non un 8 settembre come gli altri, quindi. Quella volta qualcosa strozza in gola il senso di gioia: la pace è soltanto l’illusione di una sera, presto mutata in un nodo d’angoscia. Da lì in avanti non sarà più la stessa vita, perché eventi come quelli dell’8 settembre 1943 incidono profondamente sul corso della storia.

Villa Coccapani, da dove nella notte tra l'8 e il 9 settembre i soldati italiani cercano di scappare per sfuggire alla cattura dei tedeschi. Vista dal Santuario di Fiorano

Villa Coccapani, da dove nella notte tra l’8 e il 9 settembre i soldati italiani cercano di scappare per sfuggire alla cattura dei tedeschi. Vista dal Santuario di Fiorano

Anche Fiorano cambia volto: ville, scuole, ogni vano libero viene occupato dai nazisti. Fuori dalle botteghe di via Vittorio Veneto si formano code lunghissime di persone in attesa di ritirare il cibo della tessera. Quantità da fame, soprattutto per chi fa lavori di fatica. Dopotutto di risorse non ce n’è per nessuno e tutti cercano di sopravvivere. E che incubo i bombardamenti aerei, che dall’estate del 1944 colpiscono anche il paese.

Cartolina stampata nel 1943 - Proprietà di Giampietro Beltrami

Cartolina stampata nel 1943 – Proprietà di Giampietro Beltrami

Appuntamento al Santuario di Fiorano il 9 settembre

Per provare a capire cos’era e cosa viveva Fiorano in quegli anni, abbiamo rovistato tra le carte dell’archivio comunale, dell’archivio parrocchiale e anche di diversi altri archivi modenesi. Ti racconteremo il frutto di queste ricerche nel tardo pomeriggio di domenica 9 settembre, quando condurremo una camminata con narrazione storica nel centro di Fiorano modenese. Sarà con noi anche Cristina Ravazzini, che leggerà documenti storici e testimonianze. Il ritrovo e la partenza sono fissati per le ore 19 in piazza Giovanni Paolo II (davanti al Santuario). La camminata, a partecipazione libera e gratuita, avrà una durata di 1 ora e 30 minuti circa, con 6 tappe. Ti aspettiamo!

santuario di fiorano la festa strozzata

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