Didattica per il Giorno della Memoria: i confini dell’umano
Che senso ha, oggi, fare didattica per il Giorno della Memoria? Che cosa la Shoah e l’universo concentrazionario della Seconda guerra mondiale hanno da dire ai ragazzi di oggi? A 30 anni dall’abbattimento del Muro di Berlino, l’idea che il crollo dei sistemi totalitari sancisse la “fine della storia”, aprendo un’era priva di contraddizioni, si è rivelata un’illusione. Da allora non hanno mai smesso di esistere desideri sovranisti, idee razziste, venti di guerra e negazioni di diritti. La narrazione-spettacolo I confini dell’umano copre un periodo che dalla fine dell’Ottocento arriva ai giorni nostri per incoraggiare gli studenti a riflettere sul presente attraverso la prospettiva offerta dalla profondità storica.
Narrazione-spettacolo per la didattica nel Giorno della Memoria
La narrazione-spettacolo è strutturata in 4 episodi, di cui sono protagonisti altrettanti personaggi, tutti realmente vissuti. La loro vicenda umana, ricostruita sulla base di documenti e testimonianze, viene raccontata da un narratore (lo storico Daniel Degli Esposti), a cui spetta anche il compito di contestualizzare e legare tra loro i vari episodi. Il narratore lascia però ampio spazio ai protagonisti. La loro voce rivive nell’interpretazione di un attore, che ripropone lettere, interviste, testimonianze e scritti.
Gli episodi si succedono uno dopo l’altro, seguendo un ordine cronologico che dalla fine dell’Ottocento arriva ai giorni nostri, soffermandosi in particolare sulle fondamentali tappe segnate dagli anni 1938 – anno di approvazione delle “leggi razziali” – e 1948 – entrata in vigore della Costituzione italiana e ratifica della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
Finalità e obiettivi didattici
La narrazione-spettacolo nasce da ricerche storiche originali di Daniel Degli Esposti e Paola Gemelli. L’obiettivo è trasmettere le consapevolezze derivanti dal lavoro scientifico agli studenti e, di conseguenza, alla comunità.
Nei quattro episodi la ricostruzione delle vicende biografiche dei protagonisti è calata nei rispettivi contesti storici, richiamando in maniera comprensibile il dibattito storiografico, affinché gli studenti abbiano l’occasione di imparare a ragionare storicamente.
La narrazione aiuta i ragazzi a capire i meccanismi con i quali i problemi nascono e si ripresentano nel corso della storia. In questo modo osservare e studiare il passato non è più solo un esercizio di conoscenza, ma un modo per orientarsi meglio nel presente.
Nella Seconda guerra mondiale i campi di prigionia e i lager sono le manifestazioni estreme di un odio che nasce e si forma progressivamente, partendo da comportamenti molto meno appariscenti e dalla sistematica svalutazione dell’Altro, privato dei diritti e messo in dubbio nella sua stessa natura umana. L’enormità di Auschwitz non deve far dimenticare che anche gli step precedenti, quelli della discriminazione e della segregazione, portano alla morte cittadini ed esseri umani. Anche oggi gli emarginati affrontano situazioni di violenza fisica e psicologica tali da provocare scompensi drammatici nelle loro esistenze, spesso lontane dai media.
Scheda tecnica
L’attività si rivolge alle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Persone impegnate: in scena è prevista la presenza di un narratore e un lettore, fuori scena è presente un tecnico.
Durata: 1 ora.
Luogo: la narrazione-spettacolo richiede un luogo chiuso e silenzioso, con pubblico seduto. Il narratore e il lettore possono stare su palco/pedana o a terra, in piedi. Deve esserci la possibilità di proiettare immagini alle loro spalle, in modo che quanto proiettato sia interamente visibile al pubblico.
Esigenze tecniche: schermo posizionato sul fondo della scena e un proiettore collegabile a un computer portatile. Il computer portatile a nostra disposizione è predisposto con una presa VGA e una presa HDMI. Si richiede di conseguenza che venga messo a disposizione un cavo compatibile.
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