Lunedì 10 marzo 2025 ci incontriamo alle ore 21 nella Sala dei Giuristi del Palazzo della Partecipanza di Nonantola per la serata I tormenti della Siria. Guerra civile, cambio di regime e questione curda: le radici storiche del presente. L’intervento storico di Daniel Degli Esposti ti farà conoscere meglio le vicende di un importante Paese del Medio Oriente.

Quando è nata la Siria? Quali contraddizioni non sono state risolte nel passaggio dal mandato coloniale francese all’indipendenza? Perché i curdi non hanno mai ottenuto la possibilità di scegliere il proprio destino? Chi ha favorito il radicamento al potere della famiglia Asad? Quale ruolo ha avuto il fondamentalismo islamico nel Paese? E cosa può succedere ora, in uno scenario di incertezze e ingerenze internazionali?

L’iniziativa, promossa da Aula 22 Nonantola – Anni in fuga APS, cercherà di dare risposta a questi interrogativi e alle domande delle persone che parteciperanno. Introdurrà Elena Piffero, divulgatrice e mediorientalista di formazione. La partecipazione è gratuita e non è necessaria la prenotazione.

I tormenti della Siria: incontro a Nonantola

Una piccola anteprima: la “primavera araba”

Tra il dicembre del 2010 e il marzo del 2012 i giovani di alcuni Paesi arabi del Nordafrica e del Medio Oriente avviano un movimento di protesta che fa crollare diversi regimi autoritari. Le rivolte popolari sono definite “primavere arabe” perché esprimono la speranza di conquistare la libertà e migliorare le condizioni di vita delle popolazioni civili.

In Tunisia la rivolta scaturisce nell’organizzazione di elezioni libere, mentre in Marocco e in Giordania le monarchie intraprendono riforme dall’alto per contenere (almeno parzialmente) gli squilibri nella distribuzione delle risorse. In Egitto, dopo il successo elettorale dei Fratelli Musulmani, l’esercito contrasta l’islamismo politico organizzando un colpo di Stato, che sovverte il governo di Mohammed Morsi e consegna il potere al generale Abdel Fattah al-Sisi. Gli scenari sono ancora peggiori in Libia, Yemen e Siria, dove le proteste aprono la strada a tre guerre civili.

Le vicende della Siria

Nel 2011 le proteste contro il governo siriano di Bashar al-Asad si trasformano in una guerra civile. Una parte dell’esercito sostiene i rivoltosi e i curdi ricominciano a lottare per l’autonomia. Tra i ribelli spiccano anche alcuni gruppi fondamentalisti, come il Fronte al-Nusra e l’ISIS, che prende il controllo di diversi territori nei pressi del confine con l’Iraq.

Le forze armate di Asad sembrano sul punto di crollare, ma la Russia e l’Iran sostengono il regime, cambiando progressivamente il corso del conflitto. Nel 2018 il dittatore siriano è accusato di aver utilizzato armi chimiche e gas tossici contro la popolazione della Ghuta orientale. Gli Stati Uniti, la Francia e il Regno Unito colpiscono allora diversi obiettivi e depositi militari siriani, devastando ulteriormente il Paese, ma Asad mantiene il potere.

Il regime collassa solo all’inizio di dicembre del 2024. A quel punto, Ahmed Hussein Al-Shar’a guida una complessa fase di ricostruzione, nel corso della quale riemergono diversi problemi di lunga durata, dalle ingerenze internazionali alla questione curda.

La guerra civile in Siria ha provocato la morte di oltre 400.000 persone e ha generato più di 6 milioni di profughi.

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