Sabato 22 febbraio 2025, in serata, vi aspettiamo al Teatro Dadà di Castelfranco Emilia per la narrazione-spettacolo Erano semi. Intrecceremo storie, musiche e testimonianze per raccontare l’impegno di sei persone che hanno messo la lotta contro le mafie al centro delle loro vite. Ti faremo conoscere (o riscoprire da una prospettiva storica) le vicende di un sindacalista (Placido Rizzotto), un’amministratrice comunale (Renata Fonte, assessora nel Comune di Nardò), due magistrati (Giovanni Falcone e Paolo Borsellino), un’agente di polizia (Emanuela Loi) e un sacerdote (don Giuseppe Diana).

La narrazione-spettacolo è curata da Paola Gemelli e Daniel Degli Esposti. Sul palco saliranno Federico Benuzzi, impegnato in letture attoriali, Lucia Dall’Olio che realizzerà interventi musicali, e Daniel nella veste di narratore storico.

L’appuntamento è fissato alle ore 20:30 al Teatro Dadà di Castelfranco Emilia, in piazza Curiel 26. L’ingresso è gratuito e non è necessario prenotare.

L’evento è promosso dalla Città di Castelfranco Emilia in collaborazione con Libera Modena e con il contributo della Regione Emilia-Romagna. Erano semi si inserisce nell’ambito delle iniziative di “Semi di Legalità”, un percorso di consapevolezza e sensibilizzazione sul complesso tema della mafia.

Erano semi: una piccola anteprima

La lotta alle mafie ha una storia lunga e complessa. L’hanno scritta, con parole e azioni, tante persone molto diverse tra loro, ma avvicinate o accomunate dall’attaccamento ad alcuni principi. Uno dei valori più significativi, per la maggior parte delle e dei protagonisti, è la “legalità”. Dopotutto, è la base: chi contrasta la criminalità organizzata si batte per applicare la legge, fermando chi tenta di infrangerla. Le persone appartenenti alla magistratura e alle forze dell’ordine sono le figure di riferimento per raccontare questo aspetto, determinante per il contenimento delle attività criminali.

Eppure, se osserviamo con attenzione le realtà in cui si affermano le mafie, ci accorgiamo che sono contesti segnati da ingiustizie profonde e radicate. Squilibri e disuguaglianze dilagano, complicando le vite delle persone più fragili. Là dove vengono meno la giustizia e l’etica pubblica, si diffondono le attività illegali. Alcuni le scelgono per provare a risalire la scala sociale, altri per cercare di sopravvivere. In quegli scenari, quando sembra inevitabile ricorrere al crimine, è fondamentale il contributo di chi riesce a mettere in discussione le disuguaglianze.

Non per caso, molte persone attive nella lotta contro le mafie hanno cominciato dall’impegno per la conquista di una maggiore giustizia sociale. Anche per questo, nel Novecento italiano, il movimento dell’antimafia ha preso forma nel lavoro sindacale, nell’attività politica e nella guida delle comunità parrocchiali. Le storie che racconteremo nella narrazione spettacolo Erano semi ti faranno scoprire cinque aspetti diversi di un’esperienza dall’alto valore civile.

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