Giovedì 13 febbraio 2025, a Modena, è in programma l’incontro Non si può più dire niente? Razzismo, segregazione e cancellazione delle culture tra realtà storica e polemiche sul “politicamente corretto”. Daniel Degli Esposti utilizzerà gli strumenti della storia per provare a rispondere a questa domanda. Rifletteremo sul rapporto tra il razzismo, la libertà di espressione e il rispetto delle persone, una questione che divide l’opinione pubblica contemporanea.

Che cosa significa, concretamente, “segregazione”? Quali forme ha assunto tale pratica nella storia contemporanea? E poi, il razzismo ha lasciato tracce nella lingua e nella cultura di quella parte del mondo che spesso chiamiamo “Occidente”? Da dove vengono, oggi, le lamentele sugli effetti generati dal “politically correct”? Esiste davvero il pericolo della “cancellazione culturale” o il rischio di “non poter più dire niente”?

L’incontro inizia alle ore 18:30 presso la Sala Villaggio Giardino (via Marie Curie 22/B, Modena) e si inserisce nel ciclo Bugie di razza. Razzismo e migrazioni tra storia e presente. In quattro appuntamenti, potrai scoprire perché sono nati e come si sono sviluppati nel tempo alcuni discorsi d’odio, spesso collegati o ricondotti agli arrivi di persone “straniere”. Se l’argomento ti interessa, trovi le modalità di partecipazione proseguendo la lettura dell’articolo.

Segregazione e cancellazione delle culture: una piccola anteprima

La storia moderna e contemporanea è ricca di vicende che hanno portato alla segregazione di alcuni gruppi umani o alla cancellazione delle loro culture. Gli esempi più lampanti provengono dalle spedizioni coloniali. Nel XVI secolo i conquistatori europei s’impadronirono delle Americhe. Le popolazioni native furono furono annientate e le loro culture vennero sostituite da quelle dei dominatori, che alimentarono il proprio sistema economico con la tratta delle schiave e degli schiavi.

Sul finire del XIX secolo, l’imperialismo cambiò gli scenari dell’Africa. Gli Stati europei presero il controllo prima economico e poi spesso politico di quasi tutto il continente. Per assicurarsi lo sfruttamento delle risorse, i governi riservarono ai colonizzatori privilegi esclusivi. In diversi contesti furono, così, varate leggi segregazioniste, che separavano anche fisicamente i bianchi dai neri.

Quali idee furono utilizzate per “legittimare” e “giustificare” le conquiste coloniali? In che modo e per quali motivi le culture delle popolazioni native furono cancellate? Quando, oggi, si parla di “cancel culture”, ci si riferisce a pratiche paragonabili alle eliminazioni provocate dai colonialisti? Ne parleremo giovedì 13 febbraio: qui sotto trovi informazioni relative all’incontro.

Come partecipare

I posti per l’incontro Non si può più dire niente? Razzismo, segregazione e cancellazione delle culture sono limitati. Per partecipare, è necessario iscriversi e pagare una quota di partecipazione, da versare all’ingresso in sala. Scegliendo di frequentare tutti e 4 gli incontri del ciclo Bugie di razza (il programma è qui), è previsto uno sconto. Il prezzo d’ingresso a ciascun incontro è di 10€. Per chi, invece, si iscrive a tutti e quattro gli incontri, il costo è di 36€.

Qui sotto trovi il modulo per la prenotazione.

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