Si avvicina il trentesimo anniversario della scomparsa di Mario Ricci, il comandante partigiano “Armando”, e ricominciano gli appuntamenti con la storia! Sabato 10 agosto 2019 arriverà il quarto appuntamento con il ciclo delle Camminate resistenti, inserite nel progetto Con Armando nel cuore, realizzato dal Comitato provinciale modenese dell’ANPI e dalla sezione di Pavullo nel Frignano. Questa volta ci incontreremo a Trignano di Fanano per esplorare il borgo e per visitare il Museo dei Monti della Riva. Scarpe comode e si parte per un viaggio tra la storia dell’emigrazione italiana e le vicende militari della Linea Gotica.

Il Museo dei Monti della Riva: Felix Pedro e la Linea Gotica

Museo dei Monti della Riva - Felice Pedroni

Felice Pedroni

Il Museo dei Monti della Riva di Trignano riunisce due filoni narrativi. Il primo è legato alla figura di Felice Pedroni, uno dei tanti giovani che alla fine dell’Ottocento partì da Trignano per cercare lavoro in Francia. Dopo un viaggio transoceanico e lunghe peripezie, arrivò a scoprire il luccichio dell’oro in un torrente dell’Alaska. Dal 1902 gli statunitensi lo conoscono con il nome di Felix Pedro, fondatore della città di Fairbanks. Lo storico Massimo Turchi, presidente dell’Associazione Linea Gotica – Officina della Memoria, ci condurrà alla scoperta delle vicende di un protagonista dell’emigrazione italiana.

La seconda sezione del museo è invece dedicata alle esperienze della Seconda guerra mondiale sui Monti della Riva. Nel secondo inverno dell’occupazione nazista questo settore si trovava infatti lungo quel sistema di fortificazioni che normalmente chiamiamo Linea Gotica. Massimo Turchi ci illustrerà le dinamiche militari del fronte e alcuni aspetti di vita quotidiana nel conflitto. Ci muoveremo tra centinaia di oggetti originali, fotografie e storie personali, che ci faranno sentire la dimensione umana della “grande storia”.

Appuntamento a Trignano sabato 10 agosto

La camminata nel borgo di Trignano e la visita al Museo dei Monti della Riva si svolgeranno sabato 10 agosto. Il ritrovo è fissato alle 9:30 all’ingresso del museo. Per capire come arrivare, puoi guardare la mappa in questa pagina.

Al termine dell’evento potremo pranzare insieme. Previa prenotazione, è disponibile un menu con pastasciutta, crescentine, salumi, formaggi e bevande al costo di 12€. Per prenotare, contattare Bruno Candeli (ANPI Pavullo nel Frignano) via mail (candeli.b@hotmail.it) o al cellulare (3341647273).

Soldato statunitense dopo lo sfondamento della Linea Gotica sull'Appennino tosco-emiliano nel 1945 - Museo dei Monti della Riva

Soldato statunitense dopo lo sfondamento della Linea Gotica sull’Appennino tosco-emiliano nel 1945

Mario Ricci “Armando” al di là della Linea Gotica

Il quarto atto delle Camminate resistenti ci porterà dunque a scoprire le vicende dei luoghi in cui Armando vive la seconda parte della sua Resistenza. Negli ultimi giorni di settembre del 1944 la formazione di Mario Ricci si trova nella zona del Lago Pratignano. Il freddo e le piogge dell’autunno complicano tremendamente la vita dei partigiani. Così il comandante della Divisione Modena Montagna accoglie il consiglio di Ennio Tassinari e ordina il trasferimento verso il territorio bolognese. Nel corso della marcia i partigiani, senza accorgersene, oltrepassano la Linea Gotica. Tornare sul versante modenese è impossibile: bisogna organizzare la lotta al fianco degli Alleati.

Armando arriva in un settore già occupato dalle brigate bolognesi Matteotti e Giustizia e Libertà. Britannici e statunitensi affidano il comando ai modenesi, generando qualche attrito fra i partigiani. Tuttavia Mario Ricci decide di passare all’azione e il 16 ottobre libera Vidiciatico. L’obiettivo successivo è il Monte Belvedere: l’attacco è fissato per il 29 ottobre. I partigiani raggiungono l’obiettivo, ma non ricevono sostegno dagli Alleati e subiscono il contrattacco tedesco. Fra il 13 e il 24 novembre i partigiani si coordinano con i servizi segreti statunitensi e portano altri tre attacchi al Monte Belvedere. I nazisti non cedono, ma il CUMER e gli Alleati apprezzano la combattività delle formazioni.

I rapporti tra i partigiani e gli Alleati

La Resistenza emiliana si sviluppa in un continuo confronto/scontro con le forze armate alleate. Armando deve dunque fare i conti con le decisioni dei comandi anglo-americani. Gli Alleati armano e riforniscono le formazioni partigiane con gli aviolanci. Sono operazioni difficili da organizzare e da gestire, poiché richiedono cieli sicuri e ampi spazi di territorio non frequentemente battuto dalle forze occupanti.

Quando supera il fronte, Armando entra in contatto diretto con le truppe statunitensi, attive sul settore appenninico della Linea Gotica. I rapporti sono difficili, poiché gli Alleati vorrebbero smobilitare i partigiani o trasformarli in soldati del Regio Esercito. I militari più conservatori temono il carisma del comandante, accusandolo di diffondere l’ideologia comunista tra i volontari. Il 28 novembre Armando rischia un’intossicazione da gas di scarico a bordo di una jeep: molti partigiani gridano all’attentato. Dopo essersi ripreso, il comandante rifiuta l’arruolamento dei suoi uomini nel Regio Esercito italiano.

Mario Ricci parla ai partigiani a Querciola di Vidiciatico prima dell'attacco a Monte Belvedere nella primavera del 1945. Foto della famiglia Montecchi - battaglia di Benedello

Mario Ricci parla ai partigiani a Querciola di Vidiciatico prima dell’attacco a Monte Belvedere nella primavera del 1945. Foto della famiglia Montecchi

La Divisione Modena Armando

Il 24 gennaio 1945 la Divisione Modena Armando comprende 1.000 partigiani. Il comandante affianca la Força Expedicionária Brasileira a Lizzano in Belvedere, mentre la brigata Costrignano combatte in linea con le truppe statunitensi da montagna a Lizzano Pistoiese.

Durante l’inverno, diverse formazioni vengono inviate in riposo a Pescia. Armando lavora per mantenerle attive e riportarle in linea quanto prima possibile. Partecipa anche alla Giornata del partigiano, organizzata a Roma il 18 febbraio. In quell’occasione conosce Palmiro Togliatti.

Dopo le difficoltà dell’inverno, il 20 marzo la Divisione Modena Armando conquista il crinale di Monte Riva e raggiunge il Lago Pratignano. Nove giorni dopo la brigata Costrignano prende la vetta di Monte Spigolino. Nelle settimane successive le brigate modenesi sconfiggono le fortificazioni naziste intorno al Monte Cimone. La brigata Selvino Folloni libera Fanano, mentre la Costrignano entra per prima a Sestola.

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