La storia del diritto di voto alle donne non viene generalmente approfondita nei programmi scolastici, eppure è un ottimo osservatorio da cui guardare alla storia delle donne in generale. Offre inoltre preziosi spunti per riflettere sulle problematiche della condizione femminile nel presente e quindi per vivere con più consapevolezza il nostro oggi. Un percorso legato al diritto di voto può suscitare nei ragazzi maggiori consapevolezze anche rispetto al tema del voto e della cittadinanza in generale. Anche perché se la storia del diritto di voto alle donne italiane ha il suo punto di partenza nella seconda metà dell’Ottocento, con l’unità del Paese, il punto d’arrivo si colloca tra il 1945 e il 1946, anni cruciali per la storia della nostra democrazia.

Potrebbe sembrare un percorso molto lungo, forse anche noioso, ma può invece diventare molto avvincente e coinvolgente se invece di raccontare tutta la storia nei minimi dettagli e passaggi, ci si concentra sul tentativo di capirne il senso insieme. Il mio sforzo è sempre volto soprattutto a cercare di far ragionare i ragazzi in modo che le risposte e le conclusioni vengano il più possibile da loro, magari stimolati da domande come.

  • “Su Facebook capita di leggere che il diritto di voto alle donne italiane viene dato già nel 1925: è vero o no?”
  • “Perché il mercato del lavoro cerca le donne?”
  • “Tutti gli uomini sono sfavorevoli al voto alle donne e tutte le donne sono favorevoli? Perché?”
  • “I pregiudizi, la propaganda, le analisi, i politici dicevano che… noi invece cosa sappiamo?”
  • “Si tratta solo di poter votare o anche di poter essere votate?”

Anna Kuliscioff

La mia proposta si sviluppa quindi con modalità interattive e con il ricorso a documenti storici, ma anche e soprattutto a diverse storie di vita raccontate attraverso spezzoni di film, romanzi, diari… Prima di specializzarmi nella storia, infatti, ho avuto una formazione universitaria in area letteraria e amo quindi far risuonare nei miei interventi le voci di autrici quali Sibilla Aleramo (Una donna), Alba de Céspedes (Dalla parte di lei),  Renata Viganò (L’Agnese va a morire), Ada Prospero Gobetti (Diario partigiano)

Per quella che è la mia esperienza, posso dire che la storia del diritto di voto alle donne incuriosisce scuole di ogni indirizzo. Ci sono docenti che la scelgono perché insegnano in scuole frequentate principalmente da ragazze, altri che invece lavorano con classi quasi solo maschili e proprio per quello ritengono fondamentale approfondire da diversi punti di vista la questione femminile.

La mia esperienza nell’anno scolastico 2017/2018

Nell’anno scolastico 2017/2018 ho incontrato circa 300 giovani, distribuiti in 13 classi di scuole secondarie di secondo grado tra Reggio Emilia e Scandiano. Ho approfondito con loro la storia del diritto di voto alle donne in occasione di un percorso di avvicinamento alla visione dello spettacolo di danza #cittadine! che, con la mia sceneggiatura, era stato proposto nell’ambito del progetto nazionale Leggere per ballare.

Se il tema della storia del diritto di voto alle donne italiane ti interessa e vuoi provare a costruire insieme a me un percorso su misura per la tua classe, contattami.

Paola Gemelli

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