Si sente spesso dire che, almeno qui in Italia, non conosciamo abbastanza la storia dal dopoguerra a oggi. Secondo molti, i programmi scolastici non permettono di approfondirla in maniera adeguata. C’è anche chi pensa che certe questioni siano ancora troppo “calde” per essere analizzate con distacco. Non manca neppure chi preferisce giudicare inevitabilmente misteriose le pagine più problematiche del nostro passato.

Tuttavia, affrontare un viaggio storico attraverso la seconda metà del Novecento, fino ad arrivare a ridosso del presente, è possibile… e siamo pronti a partire! Martedì 10 gennaio riprenderà, infatti, La storia e il presente, un ciclo di incontri aperto a tutte le persone che desiderano conoscere o riscoprire le vicende dell’età contemporanea. Lo storico Daniel Degli Esposti racconterà i principali eventi della storia dal dopoguerra a oggi, partendo sempre da spunti che derivano dagli scenari del nostro tempo.

Il ciclo di incontri è organizzato da ANPI – Comitato comunale di Modena con il patrocinio del Comune di Modena e con la collaborazione attiva di Arci Modena, Spi-Cgil Modena e Auser Modena.

Una piccola anteprima: l’«età dell’oro» e le sue contraddizioni

Alla fine della Seconda guerra mondiale, tanti Paesi europei devono ripartire dalle macerie. È una sfida difficile, ma le risorse per affrontarla non mancano. La pace diffonde quasi ovunque una grande voglia di superare i traumi del conflitto, che s’intreccia al desiderio di guardare al futuro con ottimismo. In Occidente comincia, così, un lungo periodo di crescita economica, nel quale il benessere si diffonde gradualmente, raggiungendo larghi strati delle classi popolari. Molte persone scoprono l’impegno politico e lo coltivano, favorendo lo sviluppo delle socialdemocrazie e l’estensione dei diritti.

Eppure, anche in questa «età dell’oro» (un’espressione dello storico Eric J. Hobsbawm), non mancano le contraddizioni. Una delle più evidenti è la contrapposizione generata dalla guerra fredda tra gli Stati Uniti e l’URSS. Mentre i Paesi ricchi rimangono pericolosamente aggrappati all’equilibrio del terrore, legato anche agli arsenali atomici, nel resto del mondo spesso si finisce a combattere. Nelle tensioni di fondo, si innestano anche le questioni locali e le rivendicazioni di chi non ha mai avuto voce. Alcuni popoli lottano per liberarsi dal dominio coloniale europeo, mentre altri soggetti cercano di sbarazzarsi delle discriminazioni che continuano a colpirli. Raggiungere questo obiettivo non è semplice: nonostante i cambiamenti, le società rimangono costruite a vantaggio dei maschi bianchi adulti e in posizioni di potere. Spesso, poi, le classi dirigenti non considerano adeguatamente le conseguenze ambientali delle loro scelte economiche, generando scompensi di lungo periodo.

Storia di Vignola tra Resistenza e ricostruzione. Storie di donne in lotta. Giovani sostenitrici della Resistenza a Castelvetro subito dopo la Liberazione. Foto tratta dal fondo di Fausto Simonini - Archivio del Gruppo di documentazione vignolese Mezaluna - Mario Menabue

Giovani sostenitrici della Resistenza di Castelvetro subito dopo la Liberazione. Foto tratta dal fondo di Fausto Simonini – Archivio del Gruppo di documentazione vignolese Mezaluna – Mario Menabue

Le crisi del mondo contemporaneo

Nella prima metà degli anni Settanta, l’«età dell’oro» si interrompe bruscamente. La «frana» comincia con una crisi energetica che mette a nudo le vulnerabilità del sistema globale. Come spesso accade nei tempi difficili, chi ha più risorse trova il modo di salvarsi, mentre chi sta in basso scivola verso l’impoverimento. Si apre l’era dell’individualismo, che esalta la libertà personale senza però garantirla alle persone più deboli. Anche se il mondo è sempre più interconnesso, le disuguaglianze si allargano e nuovi problemi germogliano sotto traccia.

Quando crolla il muro di Berlino, qualcuno pensa che il sistema capitalistico dell’Occidente abbia vinto l’ultima grande sfida. La storia è davvero finita, allora? Le vicende dell’ultimo trentennio ci dicono l’esatto contrario. Dagli anni Novanta, chi non ha mai avuto voce è andato in cerca del proprio riscatto, ma sono riemersi anche i “venti dell’odio”, alimentati e convogliati dalle nuove forme assunte dal nazionalismo. A rischiare di finire non è stata la storia; sarà, invece, la parabola della specie umana su un pianeta reso sempre più inospitale dalla crisi climatica.

Memoriale delle persone uccise nel tentativo di superare il confine tra Berlino Est e Berlino Ovest all'epoca del muro. Foto di Paola Gemelli

Memoriale delle persone uccise nel tentativo di superare il confine tra Berlino Est e Berlino Ovest all’epoca del muro. Foto di Paola Gemelli

Conoscere il passato per capire il presente

Gli eventi del passato non sono mai identici a quelli del presente, ma a volte presentano somiglianze su cui è importante riflettere. Riprendendo un’espressione dello scrittore statunitense Mark Twain, la storia “fa le rime”: non si ripete mai uguale a sé stessa, ma le sue vicende derivano dalle azioni umane, quindi hanno una matrice comune.

Nella seconda parte del ciclo La storia e il presente esploreremo alcune questioni di notevole interesse collettivo. Daniel Degli Esposti racconterà, ad esempio, il sistema bipolare della guerra fredda, ma anche il processo storico che ha portato alla formazione della Repubblica italiana e il percorso dell’unificazione europea. Rifletteremo, inoltre, sulle continuità e sulle differenze tra i nazionalismi del Novecento e il sovranismo contemporaneo.

Storia dal dopoguerra a oggi: i temi degli incontri

  • 10/11 gennaio: L’Italia del secondo dopoguerra: dalla ricostruzione al boom economico
  • 17/18 gennaio: L’Italia repubblicana dalla “strategia della tensione” a “Mani pulite”
  • 24/25 gennaio: L’Europa del secondo dopoguerra: dai primi accordi economici all’Unione Europea
  • 31 gennaio/1° febbraio: Il mondo nel sistema bipolare: la guerra fredda e la decolonizzazione
  • 7/8 febbraio: 1970-1980: dalla stagione dei movimenti collettivi al trionfo dell’individualismo
  • 14/15 febbraio: La storia (non) finisce: la caduta del muro di Berlino e la fine dell’URSS
  • 21/22 febbraio: Linee di faglia: conflitti e tensioni fra XX e XXI secolo
  • 28 febbraio/1° marzo: Il mondo di ieri e quello di oggi: pandemie e uscite dalle crisi
  • 7/15 marzo: Il mondo globale e i sovranismi: la crisi russo-ucraina.

Come partecipare agli incontri

Nel 2023 gli incontri del ciclo La storia e il presente sono in programma a partire da martedì 10 gennaio alle ore 18 presso la sala di via Viterbo 80 a Modena. L’appuntamento sarà replicato mercoledì 11 gennaio alle ore 18 presso la sala Villaggio Giardino, in via Curie 22/B.

Gli incontri del corso si terranno, poi, con cadenza settimanale: ogni martedì alle 18 presso la sala di via Viterbo 80 e ogni mercoledì alle 18 presso la sala Villaggio Giardino, in via Curie 22/B. Ciascun incontro avrà la durata di 2 ore: nella prima Daniel Degli Esposti terrà la relazione storica, mentre nella seconda sarà possibile porre domande, aprendo un dibattito sugli argomenti trattati nell’esposizione.

La partecipazione a ciascuno degli incontri sarà libera e gratuita, senza necessità di prenotazione.

La storia e il presente: il volantino

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