Mercoledì 7 luglio 2021 avremo un nuovo appuntamento con la storia di Modena. Dal Parco Amendola, alle ore 19, partirà infatti la pedalata della Resistenza A ruota libera, ideata e condotta da noi con il sostegno dell’organizzazione Loving Amendola.

A ruota libera sarà un viaggio in bicicletta di due ore, comprese le tappe narrative, e in grandissima parte su piste ciclabili. Attraverseremo alcuni parchi della città, che portano nei loro nomi e nell’organizzazione degli spazi verdi le memorie di un’epoca decisiva del Novecento modenese.

Tra città e campagne: la Resistenza modenese

Negli anni della Seconda guerra mondiale, Modena è una città circondata dalle campagne, che da più parti si estendono fino a ridosso dei viali. La cintura industriale a nord del centro e le terre coltivate della pianura sono unite da un legame profondo. Molti giovani trovano lavoro in fabbrica e si trasferiscono nei quartieri operai, ma tornano nei campi ogni volta che aumenta il bisogno di manodopera. Tantissimi abitanti della città mantengono dunque rapporti di condivisione con i parenti e gli amici che continuano a coltivare le terre.

Queste relazioni di scambio tra la città e le campagne diventano ancora più importanti nella seconda metà del 1943. Quando i nazisti occupano l’Italia e i fascisti della Repubblica sociale italiana scatenano la guerra civile, i primi nuclei della Resistenza modenese possono contare su basi, nascondigli e approvvigionamenti alimentari. La lotta di Liberazione trova così nelle campagne non solo donne e uomini disposti a combattere, ma anche un sostegno prezioso per affrontare i momenti più difficili.

storia delle donne a Modena

Un’immagine della liberazione di Modena: partigiane e partigiani in città

Una pedalata della Resistenza tra i parchi di Modena

Nel secondo dopoguerra i modenesi vivono una stagione di cambiamenti politici, economici e sociali. La città s’impegna per superare la crisi delle grandi fabbriche e delinea il modello dei distretti industriali. Comincia un periodo di crescita e di allargamento del benessere, ma si aprono problemi strutturali mai affrontati in precedenza. La città si allarga e si fa sentire anche l’inquinamento.

Per garantire una vita dignitosa al massimo numero possibile di persone, diventa indispensabile organizzare in maniera efficace gli spazi della città. In questo ambito si colloca la pianificazione dei parchi urbani, necessari per dare “respiro” a un territorio sempre più cementificato.

La realizzazione di questi spazi verdi richiede, però, parecchio tempo e in alcuni casi i risultati non rispecchiano completamente i progetti originari. Sul finire del Novecento la città può comunque contare su un buon numero di parchi. Alcuni di questi portano nel proprio nome la memoria dell’opposizione al fascismo: è, ad esempio, il caso del parco Amendola, dedicato all’antifascista liberale Giovanni Amendola, morto nel 1926 in Francia per le conseguenze delle aggressioni fasciste.

Anche altri parchi modenesi condensano nei nomi e negli aspetti paesaggistici i segni di importanti pagine storiche del Novecento. Ne scopriremo alcuni durante la pedalata della Resistenza A ruota libera!

Come partecipare alla pedalata della Resistenza?

La pedalata A ruota libera è aperta a tutti, su prenotazione obbligatoria attraverso questo sito, compilando e inviando il modulo in fondo al post.
L’evento si terrà nel rispetto della normativa anti-covid.

Partiremo alle ore 19 di mercoledì 7 luglio dal chiosco del Parco Amendola, a Modena, dove torneremo dopo circa 2 ore di pedalata, incluse le 6 tappe narrative previste.

Compila il modulo per iscriverti all’evento e scopri con noi la storia della Resistenza a Modena!

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