Un altro anno è trascorso e non un anno qualunque! Se il 2020 passerà sicuramente alla storia, com’è stato però fare ricerca storica e Public History nel 2020?

È stato diverso e ancora più difficile. Abbiamo dovuto imparare cose nuove, usare ancora di più la nostra creatività e resistere, senza mai abbatterci. È stato impegnativo fisicamente e mentalmente.

Ricerca storica e Public History 2020: un bilancio

Questo è il nostro bilancio di fine anno ed è la storia che ti vogliamo raccontare. La condividiamo perché pensiamo che ci sia bisogno di storie reali e positive, pur nella indubitabile difficoltà del momento che tutti viviamo. La condividiamo anche come modo per ringraziare tutti: dalle amministrazioni pubbliche, che ci hanno affidato incarichi e dato ancora una volta fiducia, alle istituzioni scolastiche e universitarie, dalle associazioni del territorio ai tanti che hanno collaborato con noi. Molti hanno fatto il tifo per noi e hanno resistito con noi.

In tutto questo non ci è mai mancato l’affetto del nostro pubblico, che ci ha sostenuto con i commenti sui social network o sul blog, che ci ha inviato messaggi privati di apprezzamento e auguri, che appena è stato possibile è venuto ai nostri eventi in presenza. Ed è sempre stato bello e importante sentire e incontrare in un modo o nell’altro tutti voi. Ci ha dato forza, ci ha aiutato a non smarrire il senso del nostro mestiere. Perché, anche in questo strano 2020, fare Public History è stato un modo per mantenere un dialogo con le comunità. Così, soprattutto, vogliamo dire “grazie”, a modo nostro e ancora una volta a distanza, ma per ritrovarci presto a guardarci negli occhi.

A tutti, ma proprio tutti noi, che sia un felice e sereno 2021.

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