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Irma Marchiani “Anty”: una vita per la libertà

Il 26 novembre 1944, subito dopo il tramonto, Irma Marchiani, Renzo Costi, Domenico Guidani e Gaetano Ruggeri sono condotti fuori dal carcere di Pavullo nel Frignano. Sono quattro partigiani della Brigata “Roveda”. I soldati tedeschi li hanno catturati alcuni giorni prima, mentre cercavano di oltrepassare il fronte della Linea Gotica. Non lontano dal carcere, lungo l’attuale viale Martiri, li attende un plotone d’esecuzione. Irma Marchiani ha i gradi del comando, perché è commissario politico del battaglione “Manni”. La sua storia permette di osservare la Resistenza modenese da una prospettiva femminile.

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Irma Marchiani: partigiana e commissario politico

Irma MarchianiIrma Marchiani nasce a Firenze il 6 febbraio 1911 e da adulta vive a Santo Stefano di Magra, nella provincia di La Spezia, dove lavora come miniaturista e ricamatrice. Si sente fortemente legata al Frignano, perché trascorre tutte le estati a Sestola. Respirare l’aria di montagna è fondamentale per alleviare i sintomi dell’asma, che la tormentano spesso.

Proprio sui monti dell’Appennino modenese vive i momenti drammatici dell’armistizio. Matura quindi il desiderio di opporsi all’occupazione nazista e alla Repubblica sociale italiana. Il 1° maggio 1944 entra ufficialmente nella Resistenza con il nome di battaglia “Anty”, un diminutivo di antifascista. Irma Marchiani sceglie dunque di lottare per la libertà, partecipando in prima persona alle azioni insieme agli uomini.

“Anty” dimostra fin da subito una grande capacità di motivare i compagni. Anche per questo, alla fine dell’estate, assume il ruolo di commissario politico del Battaglione “Manni”. È un fatto molto rilevante, perché nelle formazioni della Resistenza pochissime donne riescono a raggiungere ruoli di comando. Anche l’ambiente partigiano è infatti condizionato da una mentalità maschilista, tipica della società italiana e fortemente sostenuta dall’educazione del regime fascista.

Irma Marchiani è determinata a spazzare via la dittatura per costruire un futuro diverso, ma dopo la battaglia di Benedello, avvenuta il 5 novembre, capisce che l’occupazione nazi-fascista è destinata a protrarsi per un altro inverno. Nella valle del Panaro non c’è abbastanza cibo per sostenere tutte le forze della Resistenza, quindi è necessario trasferire una parte delle formazioni al di là della Linea Gotica. Così Irma Marchiani, commissario politico del Battaglione “Manni”, si prende la responsabilità di condurre i partigiani al di là del crinale, nei territori già liberati dalle truppe anglo-americane.

La cattura e la fucilazione

Il 12 novembre “Anty” si prepara a varcare la linea del fronte. L’operazione è molto delicata, poiché i soldati tedeschi presidiano le strutture della Linea Gotica. Nei momenti decisivi del passaggio, da commissario politico, Marchiani protegge l’avanzata dei suoi uomini e viene sorpresa dai militari di guardia. Dal momento che le autorità fasciste conoscono il suo profilo e sanno che nell’estate precedente è già riuscita a fuggire dalla prigione di Sestola, i soldati che l’hanno arrestata ricevono l’ordine di condurla nelle carceri di Pavullo. Il 26 novembre, quando capisce di andare incontro alla fucilazione, scrive un’ultima lettera alla sorella.

Mia adorata Pally, Sono gli ultimi istanti della mia vita. Pally adorata ti dico a te: saluta e bacia tutti quelli che mi ricorderanno. Credimi non ho mai fatto nessuna cosa che potesse offendere il nostro nome. Ho sentito il richiamo della Patria per la quale ho combattuto: ora sono qui fra poco non sarò più, muoio sicura di aver fatto quanto mi era possibile affinché la libertà trionfasse. Baci e baci dal tuo e vostro Paggetto. Vorrei essere seppellita a Sestola.

Nel dopoguerra Irma Marchiani “Anty” riceve una medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

Il luogo della fucilazione di Irma Marchiani, Renzo Costi, Domenico Guidani e Gaetano Ruggeri è oggi indicato da un monumento

Il luogo della fucilazione di Irma Marchiani, Renzo Costi, Domenico Guidani e Gaetano Ruggeri è oggi indicato da un monumento

Per saperne di più

Per approfondire la storia delle donne nella Resistenza, consigliamo la lettura di alcuni libri, disponibili per l’acquisto online:

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