Il 29 luglio 1900 si verifica un evento che segna l’inizio del Novecento italiano. È l’attentato a Umberto I di Savoia, re d’Italia e figlio di Vittorio Emanuele II. Come si svolgono i fatti di quel giorno?

L’attentato a Umberto I

Il 29 luglio 1900 la città di Monza accoglie il re d’Italia Umberto I per una festa della Società ginnastica “Forti e liberi”. All’evento partecipa anche l’anarchico Gaetano Bresci, rientrato dalla città statunitense di Paterson per tentare un colpo clamoroso: è infatti determinato a uccidere il sovrano, poiché lo ritiene responsabile di tutte le repressioni violente avvenute nei tre anni precedenti.

Umberto I è presentato come un “re buono” e la classe dirigente del Paese ha un’alta considerazione di lui, ma qualcuno non dimentica i complimenti che nel 1898 ha rivolto al generale Bava Beccaris, dopo che ha ordinato di sparare sui manifestanti in protesta a Milano.

Gaetano Bresci conosce bene le sofferenze in cui vive la popolazione più povera. L’anarchico sa che tante persone sono state costrette a emigrare, poiché a casa loro non avevano nessuna prospettiva. È anche convinto che il re non abbia nessun pensiero per loro. Per tutti questi motivi, a 31 anni, decide di impugnare una pistola e di eseguire l’attentato.

Gaetano Bresci non è l’unico anarchico a pianificare un regicidio. Sul finire dell’Ottocento diverse teste coronate subiscono i blitz del terrorismo anarchico, ma non tutte perdono la vita. Umberto I sì. Bresci lo colpisce a morte e viene subito fermato dalla folla, che vorrebbe linciarlo. Si salva, ma viene condotto in carcere all’Isola di Santo Stefano, dove morirà – suicida, secondo la versione delle autorità italiane – il 22 maggio 1901.

I problemi della memoria

La memoria di Gaetano Bresci viene subito cancellata dalla storia del Paese. In ogni luogo d’Italia si ricorda e si celebra invece la figura del “re buono” Umberto I. Un sovrano capace di incarnare molte delle contraddizioni dell’Italia liberale, quasi sempre ossequiosa nei confronti dei potenti e feroce verso gli “ultimi”.

Conosci la nostra Newsletter?

Per restare aggiornati su tutte le nostre storie e iniziative, è possibile iscriversi alla nostra Newsletter settimanale, in questa pagina.

Spargi la voce!

Conosci una persona interessata? Invia questo contenuto!