La strage di Ustica è una delle vicende più complesse del Novecento italiano. Nell’immaginario collettivo, i fatti del 27 giugno 1980 restano avvolti in un alone di mistero, anche se le indagini giudiziarie hanno da tempo chiarito le ragioni della tragedia. La gravità dell’evento, le reticenze degli apparati militari italiani e le difficili relazioni internazionali di quel periodo storico complicano tuttora l’elaborazione della memoria. Cerchiamo, quindi, di mettere in fila gli eventi. Com’è avvenuta la strage di Ustica?

La strage di Ustica… in sintesi

Alle 20:08 del 27 giugno 1980, da una pista dell’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, decolla il volo Itavia 870. La sua destinazione è Palermo, dove i 77 passeggeri e le 4 persone dell’equipaggio sono attesi per le 21:15.

L’aereo DC9 procede senza problemi fino alle 21, quando all’improvviso scompare nel nulla. In quelle ore i cieli del Mediterraneo sono particolarmente tesi. Le forze militari francesi e statunitensi sono in piena attività contro l’aviazione della Libia. Si pensa che puntino ad abbattere un velivolo sul quale viaggia il colonnello Gheddafi. In quei mesi la Libia è percepita come una minaccia per la stabilità internazionale. Gli USA temono, ad esempio, che sostenga il terrorismo per attaccare Israele e ottenere una posizione di maggiore rilievo nel mondo arabo. Anche i frequenti contatti tra Gheddafi e i Paesi del blocco comunista insospettiscono fortemente la NATO.

Il colonnello Muʿammar Gheddafi in una foto degli anni Ottanta - strage di Ustica

Il colonnello Muʿammar Gheddafi in una foto degli anni Ottanta

In quella serata di fine giugno, nell’area del Tirreno meridionale, parte dunque un missile, indirizzato con ogni probabilità a un aereo libico. A essere colpito in pieno è, però, il DC9, che sta viaggiando sulla rotta prestabilita. L’aereo civile precipita così nel mare. Quando la notizia del mancato arrivo a Palermo si diffonde, cominciano le ricerche. Il relitto viene ritrovato nei pressi dell’isola di Ustica. Non ci sono superstiti.

Indagini e depistaggi: cosa sappiamo sulla strage di Ustica

L’opinione pubblica è sotto shock e chiede verità, ma presto le omissioni e i depistaggi dell’Aeronautica militare italiana complicano le indagini sull’incidente. Le reticenze degli statunitensi e dei francesi impediscono a lungo di ricostruire i movimenti delle forze armate, contribuendo indirettamente alla diffusione di versioni improbabili, come il cedimento strutturale dell’aereo e l’esplosione di un ordigno a bordo.

Trentacinque giorni dopo la tragedia di Ustica, la strage della stazione di Bologna cattura le attenzioni dei media. La sorte del DC9 rimane così in un “cono d’ombra” lungo 19 anni. Solo nel 1999, al termine di un’istruttoria lunghissima, il giudice Rosario Priore conferma la tesi dell’abbattimento per mezzo di un missile.

Resta tuttavia da comprendere fino in fondo come e perché, in quella notte d’inizio estate di 40 anni fa, il Mediterraneo visse una vera e propria azione di guerra, che provocò la morte di 81 civili. Nell’anno scolastico 2017/2018 ne ho parlato agli studenti dell’I.I.S. Agostino Paradisi di Vignola, nell’ambito del progetto didattico La forza della paura.

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