Domenica 3 novembre scopriremo storie della Grande Guerra a Vignola in un trekking storico nel centro della città. A 101 anni esatti dalla firma dell’armistizio tra Italia e Impero austro-ungarico, esploreremo le piazze e le strade per cercare i segni e le memorie del conflitto. Ne incontreremo tanti, molti più di quelli che potremmo immaginare. Quelle vicende toccano infatti i vissuti e i ricordi di tantissime famiglie.

La Grande Guerra è sempre sembrata lontana da Vignola e dall’Emilia in generale. Tuttavia quest’impressione si deve al modo con cui l’evento-spartiacque del Novecento è stato raccontato per decenni. Se ci limitiamo a prendere in considerazione le dinamiche militari e le scelte politiche, la provincia modenese resta esclusa da quasi tutti i discorsi. Se invece cerchiamo di capire l’impatto della guerra sulla vita quotidiana delle persone, ecco che troviamo tante storie da ricostruire e da raccontare.

Grande Guerra a Vignola - Borghesi, ufficiali e militari in una manifestazione a Vignola. Foto dall'archivio del Gruppo Mezaluna - Mario Menabue

Borghesi, ufficiali e militari in una manifestazione a Vignola. Foto dall’archivio del Gruppo Mezaluna – Mario Menabue

L’impatto della Grande Guerra a Vignola

Tra il 1915 e il 1917 la Grande Guerra devasta territori distanti da Vignola. Le linee del fronte italo-austriaco segnano il Trentino, il Cadore e il Carso, mentre l’Emilia rimane intoccata al di là delle retrovie. Tuttavia i segni del conflitto non mancano neppure a sud del Po. Le province rurali salutano migliaia di giovani, costretti a partire per il servizio militare. Diversi di loro subiscono i peggiori effetti della guerra contemporanea. Alcuni non tornano, altri restano feriti o mutilati.

Lo sanno bene le donne di Vignola che si prestano come infermiere volontarie nell’ospedale cittadino. Qui, in una struttura costretta a crescere mese dopo mese, offrono “quel conforto morale troppo necessario verso chi si trova lontano dai suoi cari e dalla sua casa”. Hanno al tempo stesso l’occasione di dimostrare il loro valore offrendo un’opera di cura e assistenza che accresce la loro autostima e indipendenza. Anche se sostenere gli uomini bisognosi di cure, esercitando un sentimento di solidarietà umana, è in fondo un modo per sostenere lo sforzo bellico e quindi per permettere alla guerra di prolungarsi.

Grande Guerra a Vignola - Settembre 1917: pranzo all'aperto per i militari ricoverati nell'ospedale di Vignola, organizzato nel giardinetto davanti all'ingresso della struttura in piazza Carducci. Foto dall'archivio del Gruppo Mezaluna - Mario Menabue

Settembre 1917: pranzo all’aperto per i militari ricoverati nell’ospedale di Vignola, organizzato nel giardinetto davanti all’ingresso della struttura in piazza Carducci. Foto dall’archivio del Gruppo Mezaluna – Mario Menabue

Fra tutte le forme di volontariato e di assistenza di cui in questi anni di guerra si fanno carico le donne, il servizio da infermiera è il più impegnativo, ma anche in fondo il più consono allo stereotipo tradizionale della figura femminile. Ci sarà chi farà scelte diverse. In tempi straordinari come sono quelli che il conflitto incombe, alle donne toccherà anche molto altro e non si tratterà sempre di una libera scelta, di un’opera volontaria. Per qualcuna si tratterà di uscire dagli schemi per pura sopravvivenza, come nel caso di chi, con gli uomini lontani, sarà costretta a un doppio lavoro.

Appuntamento domenica 3 novembre alle 10 in via Garibaldi

Il trekking Vignola sulla rotta di Caporetto sarà dunque l’occasione per scoprire storie accadute in città al tempo della Grande Guerra.

Lungo il percorso racconteremo le vicende di donne e uomini di fronte ai bisogni del quotidiano. Sarà con noi anche l’attrice Marianna Galli, che darà voce a testimonianze, articoli di giornale, lettere e manifesti dell’epoca. Scopriremo anche il destino di Luca Antonio Tosi Bellucci, sostenitore delle istanze pacifiste, eppure arruolatosi nel Regio Esercito per non imporre il proprio privilegio.

Nel corso delle tappe arriveremo a valutare l’impatto della rotta di Caporetto sulla comunità e sul territorio. Ci accorgeremo di quanto quel conflitto, in apparenza lontano, finisca per cambiare radicalmente le abitudini delle famiglie. Noteremo, infine, che la riorganizzazione politica e militare del 1918 è alla base delle tensioni e delle contrapposizioni che lacerano la prima parte degli anni Venti.

Grande Guerra Vignola - Il Monumento ai caduti della Prima guerra mondiale a Vignola. La statua del fante, opera di Luigi Bondioli, sorgeva originariamente al centro del Parco delle Rimembranze. Nel secondo dopoguerra è stata spostata nel giardino della residenza municipale

Il Monumento ai caduti della Prima guerra mondiale a Vignola. La statua del fante, opera di Luigi Bondioli, sorgeva originariamente al centro del Parco delle Rimembranze. Nel secondo dopoguerra è stata spostata nel giardino della residenza municipale

 

Per questo viaggio nella storia, ti aspettiamo domenica 3 novembre alle 10 in via Garibaldi. Il percorso della camminata, interamente compreso nel centro storico, è adatto a tutti. La partecipazione è libera e gratuita. La partenza è fissata per le 10:15, mentre il ritorno in via Garibaldi è previsto per le 11:30.

L’iniziativa è organizzata dal Gruppo di documentazione vignolese Mezaluna – Mario Menabue in collaborazione con ANPI Vignola e con il patrocinio del Comune di Vignola.

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