Rosso Graspa, il museo del vino e della società rurale di Castelvetro, mi ha tenuto occupato per quasi tre anni. Ho visto nascere l’idea del progetto, poi ho contribuito a plasmarlo nella sua parte storica. Ho costruito la struttura narrativa con l’obiettivo di accompagnare il pubblico alla scoperta dei modi in cui i contadini di Castelvetro hanno interpretato il lavoro e la vita familiare nel periodo compreso tra le guerre mondiali.

È stata una sfida difficile, poiché la realtà delle campagne è molto più complessa degli stereotipi sui “bei tempi andati”. Proprio per questo, tuttavia, non mi sono mai mancati gli stimoli ad approfondire una realtà tanto vicina nel tempo quanto lontana dalle mie abitudini.

Panorama di Levizzano Rangone. Rosso Graspa. Museo del vino e della società rurale di Castelvetro

Panorama di Levizzano Rangone. Rosso Graspa. Museo del vino e della società rurale di Castelvetro è allestito all’interno del castello ed è visitabile a partire dal 13 aprile 2019. Foto di Fausto Corsini

Dalla ricerca alla ricostruzione storica

Costruire l’impianto storico di un museo del vino e della società rurale non è una sfida semplice. Conoscere le tecniche e gli strumenti del lavoro non basta. Per comprendere i rapporti umani e professionali tra le persone, bisogna cercare di entrare nella mentalità della loro epoca. È proprio questo l’obiettivo che mi sono posto all’inizio della ricerca.

Quando ho “aperto le indagini”, sapevo che i documenti d’archivio, da soli, erano troppo “aridi” per far emergere il vissuto delle persone. Ho scelto dunque di recuperare anche le testimonianze di alcuni protagonisti della società rurale. Alcune erano state già raccolte e sistematizzate, altre le ho ricavate attraverso nuove interviste.

Ernesto Stanzani (Comitato arte contadina di Castelvetro) durante l'intervista sulla collezione degli strumenti per la lavorazione del legno. Foto di Fausto Corsini. Rosso Graspa. Museo del vino e della società rurale di Castelvetro

Ernesto Stanzani (Comitato arte contadina di Castelvetro) durante l’intervista sulla collezione degli strumenti per la lavorazione del legno. Foto di Fausto Corsini

Tuttavia anche questa strada nascondeva diverse insidie. Innanzi tutto, la memoria umana è sempre precaria e risente del coinvolgimento personale. Nessun ricordo ha dunque un valore di verità assoluto e/o universale. A questo limite si aggiunge il rischio di scivolare nella nostalgia per il “bel tempo che fu”, spesso in agguato, quando si parla del proprio passato.

Mettere insieme i documenti prodotti dalle istituzioni e i ricordi delle persone costa fatica, ma è l’unico modo per non lasciarsi sfuggire lo “spirito del tempo”. Nei miei progetti di Public History cerco sempre di considerare entrambe le prospettive. La ricerca legata al percorso di Rosso Graspa mi ha portato al confronto con le statistiche del lavoro e al “dialogo” con le memorie dei suoi protagonisti.

Rosso Graspa. Museo del vino e della società rurale

Durante un sopralluogo tra gli oggetti della collezione museale… Foto di Fausto Corsini

Raccontare la storia in un museo del vino e della società rurale

Come trasmettere il senso della ricerca storica sulla società rurale al pubblico di oggi? Questa domanda mi ha indotto a cercare un linguaggio che creasse un legame tra l’oggetto della mia ricostruzione e il pubblico. La prima soluzione me l’ha suggerita lo sguardo del fotografo Giuseppe Simonini, che ha immortalato le campagne di Castelvetro fra gli anni Trenta e Cinquanta. Nei suoi scatti si vede la vita che scorre: ogni volta che li osservo, mi specchio negli occhi dei protagonisti. Mi sembra d’immergermi in un altro tempo. È un’emozione che le parole non riescono a spiegare.

Tuttavia non potevo tradurre la complessità delle ricerche in una sola sequenza di immagini storiche. Per raccontare le dinamiche e gli sviluppi della società rurale, ho deciso di creare alcuni “personaggi-guida”. Nel museo Rosso Graspa, cinque protagonisti prendono per mano i visitatori e li accompagnano a scoprire il loro mondo. Non sono donne e uomini realmente esistiti, ma figure di fiction, costruite sulla base delle numerose informazioni ricavate dalla ricerca storica. Nei loro profili s’intrecciano le vicende di chi ha vissuto e lavorato nelle campagne di Castelvetro tra la Prima e la Seconda guerra mondiale.

Rosso Graspa. Museo del vino e della società rurale

Oggetti della collezione museale. Foto di Fausto Corsini

Potrei raccontarti molto altro su questi tre anni di lavoro, ma forse ti toglierei il gusto della visita. Rosso Graspa. Museo del vino e della società rurale di Castelvetro ti aspetta al castello di Levizzano Rangone a partire da sabato 13 aprile 2019.

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Rosso Graspa. Museo del vino e della società rurale di Castelvetro

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