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Perché e come occuparsi di storia delle donne nel Novecento?

Mi sembra che la stiano impacchettando con un bel cartellino per mandarla al museo. Perché tagliarla fuori come un momento unico e irripetibile, parlarne come di un punto d’arrivo invece che di un punto di partenza? La sua validità sta nel fatto che in essa non poteva esistere conformismo: situazioni sempre nuove imponevano soluzioni sempre nuove, e questo bisogna farlo capire ai giovani. Se sapremo analizzare spregiudicatamente quel periodo con i suoi contrasti, i suoi limiti, i suoi errori, daremo loro la possibilità di una scelta.

Così scriveva Ada Gobetti (La Resistenza, i genitori e i figli, in “Il Giornale dei genitori”, a.VI, 1964, n. 4) in tempi ancora lontani dalla Public History. Insegnante, antifascista, partigiana, Ada Gobetti ha dedicato la vita all’impegno civile ed è stata per me fonte d’ispirazione quando, tra il 2016 e il 2017, mi sono messa all’opera per costruire l’ossatura dei percorsi sulla storia delle donne per la città di Modena nell’ambito del progetto #Cittadine.

Dopo il debutto in occasione delle date del calendario civile del 25 aprile e del 2 giugno 2017, i percorsi sono stati proposti alle scuole secondarie di primo e secondo grado di Modena per l’anno scolastico 2017/2018. L’ottima accoglienza avuta anche in questo caso (qui il racconto di quell’esperienza), ha convinto gli organizzatori a riproporli anche per l’anno scolastico 2018/2019.

La storia delle donne a Modena per la scuola secondaria

Tornano così anche quest’anno gli Itinerari Scuola Città, i percorsi incentrati su esperienze legate al territorio, che il progetto #Cittadine propone agli insegnanti in collaborazione con il Centro educativo Memo del Settore Istruzione del Comune di Modena. Le proposte sono infatti selezionate da Memo, secondo criteri di qualità sulla valenza formativo-didattica e tenendo conto delle valutazioni degli insegnanti (i docenti che usufruiscono degli itinerari compilano un questionario, che consente il monitoraggio e fornisce elementi utili per la progettazione dell’anno successivo).

Trovi le schede di approfondimento delle proposte didattiche nel catalogo 2018/2019 di MEMO, al numero 323 e sotto il titoloDonne a Modena: #segni sulla città”. Gli itinerari sono gratuiti per 10 classi se prenotate entro il 28/02/2019. Dopo tale scadenza, le proposte hanno invece un costo di € 80 a classe.

storia delle donne a Modena

I percorsi didattici di #Cittadine hanno lo scopo di promuovere la conoscenza della società modenese dagli inizi del ‘900 alla Resistenza, fino ai primi anni della ricostruzione, attraverso i luoghi segnati dal lavoro e dalla presenza femminile. Attraverso narrazioni e documenti anche fotografici, i percorsi raccontano le tappe più significative dei cambiamenti culturali e sociali che hanno accompagnato donne e uomini nel passaggio da suddite e sudditi del Regno d’Italia a cittadine e cittadine della Repubblica italiana sancita dal referendum del 2 giugno 1946.

Due itinerari urbani per la storia delle donne

Per scendere nel concreto, gli itinerari prevedono un percorso a piedi attraverso alcuni luoghi del centro storico della città di Modena. Gli itinerari tra cui scegliere sono 2. Entrambi hanno per argomento la storia delle donne con una declinazione modenese, ma si muovono su prospettive temporali e temi diversi. La durata è di 2 ore.

Itinerario “dalla Monarchia alla Repubblica”

storia delle donne a Modena

Si tratta di una camminata attraverso i luoghi del lavoro e della partecipazione femminile. La partenza è solitamente dalla Stazione ferroviaria (ma può essere concordata altrove, per ragioni di comodità). Qui la narrazione storica fa rivivere le emozioni dei treni della felicità: una grande azione di solidarietà promossa dall’Unione donne italiane, ma a cui concorse tutta la comunità modenese. Alla tappa presso la Manifattura Tabacchi si conosceranno invece i desideri di emancipazione delle tabacchine e le loro lotte per il lavoro e i servizi. In via Saragozza, presso l’Istituto Magistrale Sigonio, si affronterà il tema dell’alfabetizzazione e del mestiere di insegnante. Si raggiungerà poi via Francesco Selmi, sede dell’Educandato San Paolo che accoglieva bambine orfane e bisognose, aiutandole a imparare un mestiere. Questa tappa offre l’occasione per parlare di lavoro a domicilio. L’ultima tappa è prevista presso il Palazzo comunale, simbolo della partecipazione politica dei cittadini e delle cittadine.

Itinerario “per la libertà e i diritti

storia delle donne a Modena

In questa seconda proposta ci si muove tra luoghi reali e simbolici teatro di azione dei Gruppi di difesa della donna (Gdd), ovvero di quell’organizzazione clandestina femminile che ebbe un ruolo attivo e fondamentale nella Resistenza. La partenza è solitamente fissata alla Stazione ferroviaria, dove le donne aiutarono gli uomini a sottrarsi alla deportazione. Ci si muoverà poi verso la Casa delle ex mondariso, in viale Monte Kosica, per affrontare il tema del reclutamento delle mondine e degli scioperi contro le requisizioni del riso. Alla tappa presso l’Ex Ippodromo sarà invece protagonista il racconto delle azioni di contrasto alla strategia del terrore fascista. Il  Palazzo comunale è il luogo prescelto come simbolo della partecipazione politica dei cittadini e delle cittadine e in particolare delle richieste in tema di emancipazione femminile portate avanti dai Gdd. Alla Prefettura si rivivranno le proteste femminili per la carenza di cibo e combustibile. Al Teatro Storchi saranno invece raccontate le requisizioni e gli assalti organizzati dalle donne per recuperare viveri da distribuire alla popolazione. La tappa in via San Vincenzo permetterà invece di approfondire le attività a sostegno delle formazioni partigiane.

Info per tutti gli itinerari: www.comune.modena.it/memo/itinerari-scuola-citta – tel. 059 2034318

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