Ogni volta che abbiamo raccontato di “1914-1918 Volti e parole. Piccole storie della Grande Guerra a Valsamoggia”, abbiamo sempre seminato molta curiosità e raccolto tante tante soddisfazioni! E’ successo anche il mese scorso, a Forlì, in occasione del convegno di Clionet. D’altra parte penso che sia proprio una bella operazione: ben ideata e ben realizzata!

Un vero progetto di Public History, premiato con un meritatissimo primo posto anche dalla graduatoria approvata qualche settimana fa dalla Giunta regionale nell’ambito della Legge n. 3 “Memoria del Novecento. Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna”. Non solo infatti è rientrato tra i vincitori, ma addirittura è arrivato primo!

Daniel Degli Esposti illustra il progetto durante il convegno organizzato da Clionet

Merito dell’impegno di tanti che, lavorando insieme, sono arrivati a realizzare un’operazione composita e diffusa sul territorio: la Fondazione Rocca dei Bentivoglio, come capofila, e il Teatro delle Temperie, con l’aiuto di numerosi partner tra i quali anche Allacciati le storie. Eh sì, facciamo orgogliosamente parte di questo bel gruppo di lavoro!!! 🙂

Daniel al lavoro per l’allestimento della mostra “Tirare la cinghia”

Sono poi davvero contenta che Daniel sia stato chiamato a curare la regia del progetto, componendo una narrazione che valorizza tante piccole storie di uomini e donne che, insieme, avvicinano e rendono comprensibile la grande storia. La storia di quella Grande Guerra che troppo spesso rischia di sembrare semplicemente qualcosa di lontano, qualcosa di qualcun altro, che non ci ha riguardato, non ci riguarda (e non ci riguarderà).

Il trekking storico a Bazzano

In particolare a Daniel sono state affidate la narrazione storica delle due mostre, con un saggio sul catalogo che le accompagna: “1914-1918 – Volti e parole” e “1914-1918 – Tirare la cinghia“. La seconda,  una sorta di appendice della mostra principale, è stata allestita presso l’Ecomuseo della Collina e del Vino, nell’affascinante cornice del piccolo e caratteristico Borgo di Castello di Serravalle. Devo dire che è stata una scelta davvero azzeccata. Tra quelle colline e quelle vecchie mura è ancora più facile provare a calarsi nella realtà del tempo.

Visitatori durante l’inaugurazione di “Tirare la cinghia”

Una mostra decisamente sorprendente, che a fine maggio ha ospitato anche un apprezzato evento collaterale, la conferenza “Eppur si mangiava: la Grande Guerra in gavetta”.

Il progetto infatti ha affiancato alle mostre anche diversi appuntamenti multidisciplinari, che si sono susseguiti settimana dopo settimana e che vi abbiamo via via raccontato sul blog: in particolare a Daniel sono state affidate due conferenze, un trekking urbano e incontri didattici sfociati nella costruzione di una cena a tema.

Applausi per studenti e docenti dell’Istituto Scappi che hanno realizzato la cena a tema

Il programma ha compreso anche un concerto e uno spettacolo teatrale, per chiudersi poi domenica scorsa con un incontro di riflessione sul protrarsi dei conflitti legati al periodo della Grande Guerra e lo stimolo a interrogarci sul nostro presente.

Se ti sei perso i vari eventi, niente paura perché potrai consolarti almeno con la mostra principale, che sta avendo un ottimo riscontro di pubblico e resta visitabile fino al 29 luglio presso la Rocca dei Bentivoglio in Valsamoggia (BO), a Bazzano.

1914-1918 Volti e parole. Piccole storie della Grande Guerra a Valsamoggia

L’esposizione permette di approfondire la storia della Prima Guerra Mondiale partendo da narrazioni di eventi quotidiani e storie private dell’epoca. In mostra potrai vedere materiali privati e inediti (esito della raccolta svolta da Teatro delle Temperie e Museo del Risorgimento di Bologna col progetto scene di guerra – teatri di pace) insieme ad altri provenienti dagli Archivi storici di Valsamoggia: oggetti, documenti e moltissime lettere e memorie che potrai ascoltare grazie ad un’audioguida appositamente predisposta.

Ascolterai così le voci di tanti italiani coinvolti nella Grande Guerra: non solo quelli partiti per il fronte, ma anche quelli rimasti a casa, senza capifamiglia e senza braccia che aiutino ad andare avanti. Grazie agli abitanti di Valsamoggia che hanno scelto di “aprire la porta di casa”, emergono aspetti quasi intimi della guerra, che sono stati selezionati e collegati alle documentazioni presenti negli archivi storici comunali per costruire un racconto corale che, attraverso la mostra, può arrivare fino a noi.

Eccoti gli orari di visita: pomeriggi dal martedì al venerdì (ore 15:00 – 19:00), sabato (ore 9:00 – 13:00 e 15:00 – 18:30) e domenica con orario continuato dalle ore 10:00 alle 19:00.

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