Vignola, tardo inverno del 2002. Sto per scegliere la scuola superiore. Il dilemma dura poco: l’amore per le materie umanistiche mi spinge verso il liceo classico. Ce n’è uno ben nominato a 500 metri da casa mia: è la scuola che ha frequentato anche mia madre, dedicata a Mario Allegretti. Sto per mettere la croce accanto al nome dell’istituto, quando una curiosità mi blocca per un momento: ma chi sarà stato Mario Allegretti, per avergli dedicato una scuola? Non ricordo di averne mai sentito parlare da nessuna parte. Faccio comunque il segno sul foglio e proseguo la giornata, tenendo in un cassetto della testa quella domanda.

Bologna, estate del 2010. Ho appena discusso la tesi della laurea triennale. In ritardo il correlatore s’informa sui miei studi precedenti. Sentendo il nome del mio liceo, mi chiede stranito: “ma chi era Mario Allegretti?” Sento che un cerchio aperto otto anni prima si sta per chiudere, perché stavolta la risposta ce l’ho, per me e per lui. “Uno studente e comandante partigiano, morto poco prima della Liberazione“.

Mentre ci salutiamo, ripenso a quella domanda. Mi viene voglia di sapere qualcosa in più su quel ragazzo, nato a Vignola quasi ottant’anni prima di me. È proprio lì che la curiosità rompe gli argini del dovere, aprendo il mio viaggetto nella ricerca storica. Un percorso che mi ha portato prima a scrivere Lacrime di pietra, un saggio sulla memoria della Resistenza nelle Terre di Castelli, e poi a proporre insieme a Paola Gemelli un trekking storico nei luoghi dove Mario Allegretti ha vissuto gli ultimi giorni di lotta.

Lapide in memoria di Mario Allegretti, collocata sul muro esterno della sua casa natale a Vignola

Lapide in memoria di Mario Allegretti, collocata sul muro esterno della sua casa natale a Vignola

Mario Allegretti: studente e partigiano

Ritratto di Mario Allegretti

Ritratto di Mario Allegretti

Mario Allegretti nasce a Vignola il 2 settembre 1919. Altre fonti fanno risalire la nascita al 6 settembre, altre ancora al 9. Figlio di una famiglia borghese, nel passaggio tra il “Biennio rosso” e l’ascesa del fascismo si trasferisce a Modena. Divenuto uomo, segue le orme del fratello maggiore Franco e si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza. Nell’Emilia fascista sono pochi i ragazzi che hanno il privilegio di studiare fino all’Università. Mario non spreca il suo tempo e si laurea brillantemente, ma appena si affaccia al mondo del lavoro, una cartolina gli impone di partire per il fronte.

Divenuto Ufficiale di Complemento del 33° Reggimento Carristi, si trasferisce a Parma, dove si trova di fronte al primo bivio della sua vita di combattente. L’8 settembre 1943, quando le truppe naziste occupano la città, Mario fugge sull’Appennino e riprende contatto con il fratello, animatore di “Giustizia e libertà”. Sfuggito alla detenzione nelle carceri della Repubblica sociale italiana, si nasconde sul Monte Santa Giulia. Inizia così un’intensa militanza partigiana, caratterizzata dall’impegno in difesa della zona libera di Montefiorino. Durante la ritirata dell’agosto 1944 mette in evidenza doti strategiche nel combattimento di Ospitaletto, prima di fare ritorno nell’alta valle del Secchia.

Mario Allegretti. Panorama dalla cima del monte Santa Giulia.

Panorama dalla cima del monte Santa Giulia

Dal gennaio 1945, alla testa della 34° Brigata “Santa Giulia”, presidia l’alta valle del Secchia. Nella neve di quell’inverno resiste con fatica a un massiccio rastrellamento nazista. Poi, insieme alla primavera, arriva il momento di aumentare l’intensità degli scontri. Mentre gli Alleati riavviano le operazioni militari sulla Linea Gotica, le formazioni partigiane modenesi preparano l’insurrezione generale. Nell’alta valle del Secchia i movimenti della Resistenza devono distrarre forze naziste dal fronte. Sono operazioni pericolose, compiute spesso in condizioni difficili.

Nella notte fra il 9 e il 10 aprile a Rivalta di Saltino Mario Allegretti comanda un attacco a una postazione tedesca. Avvicinandosi all’obiettivo si espone al fuoco e rimane falciato. I compagni recuperano la salma in tarda serata, poi gli dedicano la formazione. A guerra finita la sua memoria è onorata da una medaglia d’oro al valor militare.

Il cippo in memoria di Mario Allegretti, eretto nei pressi del luogo dove morì il 10 aprile 1945.

Il cippo in memoria di Mario Allegretti, eretto nei pressi del luogo dove morì il 10 aprile 1945

Guerra, Resistenza e vita quotidiana a Prignano

Quest’anno, per il 73° anniversario della morte di Mario Allegretti, il Comune di Prignano sulla Secchia ha pensato di coinvolgere gli studenti delle scuole medie in un trekking storico da Saltino al cippo che commemora il comandante partigiano modenese. A Paola Gemelli e a me il compito di costruire il racconto… insieme ai ragazzi! Perché la storia si capisce meglio, quando si fa insieme.

Al rientro dalle vacanze di Pasqua le classi coinvolte nel progetto lavoreranno su dati e documenti che mostrano vari aspetti dell’esperienza di guerra a Prignano. Insieme a loro selezioneremo le parole delle istituzioni e dei protagonisti, “trasformandole” in letture da svolgere lungo il percorso. Saranno proprio gli studenti a prestare le voci alle tracce del passato, mentre Paola e io ricostruiremo in sintesi le vicende della comunità.

Nelle sei tappe del percorso parleremo di solidarietà tra paesani e movimenti clandestini, guerre combattute lontano e poi giunte a travolgere i paesi dell’Appennino, Resistenza e ricostruzione. Con un finale a sorpresa… da scoprire nel Parco della Resistenza.

Questa storia ti incuriosisce? Ti aspettiamo il 10 aprile!

L’appuntamento per la camminata storico-narrativa è martedì 10 aprile alle 9:15 presso la chiesa di Saltino, dove faremo il primo racconto. Proseguiremo poi con la seconda tappa lungo via Santa Giulia, per giungere alla terza narrazione nella piazza di Saltino. Il quarto racconto arriverà lungo il sentiero sopra via Rivalta, mentre il quinto avverrà accanto al cippo di Mario Allegretti. Il rientro a Prignano è previsto per le 12:30.

Camminata storica a Prignano e Saltino: Mario Allegretti

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