Questa volta con l’Istituto Gramsci di Sassuolo e il patrocinio del Comune abbiamo tentato un’impresa: organizzare una camminata storica in pieno inverno per comprendere una delle date più divisive del calendario civile: il Giorno del Ricordo. La ricorrenza è stata istituita nel 2004 per fare memoria di un processo storico più articolato, ovvero per “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

confine orientale: camminata storia a Sassuolo

“Il passo del gambero”

Siamo abituati a leggere e studiare la storia in ordine cronologico, andando “in avanti” e, ovviamente, ha il suo perché. Per la camminata del 10 febbraio, però, abbiamo fatto una scelta diversa e siamo andati “all’indietro”, tappa dopo tappa, a scoprire le radici degli eventi raccontati nella tappa precedente. Una modalità che abbiamo sperimentato per la prima volta e che ha richiesto uno sforzo notevole sia a Daniel Degli Esposti, che era il narratore di quella giornata, sia al pubblico che ha dovuto impegnare notevolmente la propria concentrazione. Ci sembrava però che potesse valerne la pena e i riscontri ricevuti ce lo hanno confermato: così facendo abbiamo stimolato la curiosità tappa dopo tappa proponendo un modo diverso di guardare al passato e, soprattutto, di interrogarsi.

confine orientale: camminata storica a Sassuolo

I mattoni della storia: le fonti

Per fortuna il percorso era di soli 2 chilometri, perché questa volta non ci siamo portati dietro solamente qualche documento da mostrare al nostro pubblico e qualche altro da far leggere ai nostri lettori della giornata, ma anche qualche chilo di libri. Prima di tutto per far vedere come lavora uno storico, partendo dalle ricostruzioni scientifiche dei predecessori, e in più perché, una volta stimolata la curiosità, l’approccio alla storiografia può essere il passo in più che il nostro pubblico potrà scegliere di fare…

confine orientale: camminata storia a Sassuolo

Le letture interpretate da Cristina Ravazzini e dal presidente dell’Istituto Gramsci Paolo Fantoni non hanno mancato anche questa volta di dare voce a tanti protagonisti delle nostre storie, contribuendo ad attenuare la sensazione che in fondo si tratti di fatti distanti nel tempo, che non ci riguardano più. Anche se la storia non si ripete mai uguale a sé stessa, è pur vero che i suoi protagonisti sono sempre le donne e gli uomini. In epoche e in circostanze diverse, si ripropongono situazioni e problemi simili, di fronte ai quali rischiano di scaturire le medesime reazioni. Occorre allora fare una scelta: farsi trasportare da certe smanie, scegliere la rabbia e la violenza o governare sé stessi e sapersi fermare?

confine orientale: camminata storica a Sassuolo

Ricordo di un esodo: un percorso replicabile?

Nessuno dei nostri percorsi è replicabile tale e quale. Sono tutti ritagliati su misura per un territorio, spesso anche per un’occasione, una data precisa. Un percorso non si ripeterebbe uguale neppure se fosse sugli stessi luoghi e lo stesso giorno, ad esempio il 10 febbraio, di un anno dopo. E se non fosse legato a nessuna data del calendario civile e lo replicassimo anche solo un giorno dopo, con le stesse tappe e lo stesso tema, non sarebbe lo stesso. Neanche se lo replicassimo un’ora dopo. Succede anche quando proponiamo un percorso come attività didattica a più di una classe: con ogni classe è diverso, anche nella stessa mattina. Non c’è e non può esserci, insomma, un percorso uguale ad un altro.

La ragione risiede nella natura stessa delle nostri camminate, che sono proposte di Public History. Come ben sa chi partecipa alle nostre iniziative, costruiamo i nostri percorsi insieme al nostro pubblico. Esiste un canovaccio, certo, ma è appunto solo un canovaccio. Solido, costruito sulla base di ricerche storiche e studi rigorosi, ma aperto alla “improvvisazione” che è richiesta a chi voglia immergersi nel tempo presente, dialogare con l’attualità e con il proprio pubblico.

confine orientale: camminata storica a Sassuolo

Così gli interventi del pubblico sono l’occasione per parlare di memorie difficili. Dal passato di ciascuno possono emergere interrogativi laceranti o slanci di rabbia, che costituiscono tracce delle esperienze individuali o familiari. Se uno storico trascurasse queste voci, perderebbe un’opportunità ineguagliabile di inserirle nel contesto del loro tempo, riconoscendone la legittimità e al tempo stesso relativizzandone l’aggressività. Un confronto aperto e consapevole sui vissuti è infatti indispensabile per costruire la storia insieme alle comunità, razionalizzando insieme gli impulsi dei ricordi personali.

Il pubblico del futuro

Questa volta poi abbiamo avuto con noi, tra il pubblico, due partecipanti che non ci aspettavamo: due ragazzini di circa 13 anni! Facciamo da sempre questo genere di percorsi in ambito didattico e per ogni ordine e grado, ma non ci era mai capitato che ad una camminata – pensata per gli adulti e fuori dall’ambiente scolastico – si unissero partecipanti tanto giovani.  E se stai pensando che li abbiano costretti i genitori… sbagli! Sono stati con noi tutto il tempo e poi, alla fine, si sono fermati una mezz’ora con Daniel per chiarirsi un po’ le idee.

confine orientale: camminata storica a Sassuolo

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