Resistenza Bologna. Due parole che stanno bene insieme. Un concetto e una provincia che hanno trasformato i venti mesi tra l’8 settembre 1943 e il 21 aprile 1945 nel cantiere di un progetto politico, culturale e sociale. Uno slancio che si proietta in un territorio ben più esteso del perimetro già difeso dalle vecchie mura urbane e ora circondato dai viali. Un sentimento e una comunità capaci di plasmare negli stessi luoghi memorie epiche e pensieri antagonisti…
Quanto è stata forte, quest’idea di città! Almeno due generazioni sono cresciute con l’idea che la propria identità fosse il senso dell’Emilia: tanti hanno raccontato una differenza ascoltabile, visibile e vivibile tra le pieghe di una società in mutamento, ma sempre in bilico fra la realtà e il mito. Sospesa nel tempo. Appesa a un filo.

Già, “Resistenza Bologna”… ma esistono ancora, oggi, l’Emilia e il suo modello? Ho cercato una risposta a questa domanda interrogando le memorie della comunità che ha visto crescere una parte della mia famiglia. I racconti della mia infanzia partivano quasi tutti dalle guerre mondiali: perché non mettersi in gioco in una ricerca sulle memorie pubbliche e sulla Resistenza tra Bologna e la valle del Samoggia?

Resistenza Bologna famedio

Il Famedio di Bologna – foto di Paola Gemelli

Cippi, lapidi e monumenti sono ovunque. Raccontano una quotidianità distorta dalla violenza e segnata dall’urgenza delle scelte. Nell’era digitale le epigrafi del Novecento sbiadiscono sempre di più, levigate dal tempo: neppure gli sforzi degli ultimi testimoni possono risvegliare le loro voci di pietra. Per comprendere i loro messaggi c’è bisogno di uno sguardo storico, che legge lo scorrere del tempo nei cambiamenti dello spazio e non perde la complessità della memoria.

Come si può raccontare l’eredità che la Grande Guerra e la lotta partigiana hanno lasciato alla parte più occidentale della fascia pedemontana bolognese, recentemente riunita in un comune unico?
Ci ho provato con un saggio storico che è un viaggio in cinque tappe fra storia e memoria della Resistenza a Bologna e provincia e visita i municipi del Comune di Valsamoggia: Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savigno. Il progetto editoriale è promosso da ANPI Valsamoggia e Comune di Valsamoggia, l’editore d.u.press, Bologna.
Di seguito le presentazioni previste nei prossimi giorni:

Presentazioni di
“Radici di futuro”
con l’autore Daniel Degli Esposti

Venerdì 21 aprile – ore 20.30
Rocca dei Bentivoglio, Bazzano, Valsamoggia (BO)
a cura delle Anpi di Valsamoggia
partecipazione gratuita

Domenica 23 aprile – ore 10.30
Centro sociale Lanzarini, Stiore/Monteveglio, Valsamoggia (BO)
a cura dell’Anpi di Monteveglio
partecipazione gratuita
Guarda il programma completo

Martedì 25 aprile – ore 16
Centro sociale Cassanelli, via Fiorini 18, Bazzano, Valsamoggia (BO)
a cura dell’Anpi di Bazzano
partecipazione gratuita

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